Sale l’occupazione, ma scendono i contratti stabili e crescono solo i precari

Sale l'occupazione a livelli record, ma a crescere è solo il numero degli autonomi: in calo i lavoratori dipendenti.

Sale l’occupazione, ma scendono i contratti stabili e crescono solo i precari

In chiaroscuro. I dati provvisori dell’Istat di luglio mostrano da una parte il record dell’occupazione e la discesa della disoccupazione, ma dall’altra anche la discesa dei nuovi lavoratori dipendenti. Ma andiamo con calma. 

Gli occupati crescono di 56mila unità, superando la soglia dei 24 milioni. La crescita riguarda soprattutto le donne (+54mila), ma riguarda soprattutto gli autonomi (+75mila). Sono invece, in modo preoccupante, in calo i lavoratori dipendenti: i permanenti scendono a 16 milioni e 19mila unità e quelli a termine a 2 milioni e 757mila unità. Dati che arrivano insieme al rialzo della cassa integrazione che ha riguardato soprattutto l’industria. 

I dati su occupazione e disoccupazione

Il numero degli occupati, rispetto al luglio dello scorso anno, è comunque più alto di 490mila unità. Sul dato annuale resta l’aumento dell’occupazione stabile, con una crescita di 437mila dipendenti permanenti. In calo è il numero di persone in cerca di lavoro, con una diminuzione del 6,1%: la discesa riguarda sia uomini che donne e tutte le classi d’età. Scende anche il tasso di disoccupazione al 6,5% (-0,4%). Trend simile per la disoccupazione giovanile, che scende dello 0,6% al 20,8%. 

Aumenta invece il numero di inattivi, con una crescita di 0,6 punti percentuali. La crescita riguarda uomini, donne e soprattutto la fascia d’età tra i 25 e i 49 anni. Sale anche il tasso di inattività, al 33,3%. Un dato negativo che riguarda soprattutto gli under 50. Tornando alle buone notizie, la discesa del tasso di disoccupazione ha portato il dato attuale a essere quello più basso mai registrato dal marzo del 2008, quando era del 6,4%.

Frena l’inflazione annua

In mattinata è arrivato anche un altro dato dall’Istat, quello sull’inflazione. Stando alle stime preliminari di agosto, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, è aumentata dello 0,2% su base mensile e dell’1,1% su base annua. Proprio su base annua si tratta di un rallentamento rispetto al +1,3% del mese precedente.