Sale la tensione nel Pacifico con Taiwan che provoca la Cina dichiarandola ufficialmente “una potenza straniera ostile”

Sale la tensione nel Pacifico con Taiwan che provoca la Cina dichiarandola ufficialmente “una potenza straniera ostile”

Sale la tensione nel Pacifico con Taiwan che provoca la Cina dichiarandola ufficialmente “una potenza straniera ostile”

Sale la tensione nel Pacifico. L’ultimo atto di quella che sembra un’escalation, per ora solo verbale, arriva dal presidente di Taiwan, Lai Ching-te, che ha definito la Cina “una potenza straniera ostile” e ha intensificato le misure di sicurezza nazionale di fronte alle crescenti minacce e a una serie di casi di spionaggio.

La Cina – ha insistito Lai – “ha approfittato della libertà, della diversità e dell’apertura della Taiwan democratica per reclutare bande, media, commentatori, partiti politici e persino membri in servizio e in pensione delle forze armate e della polizia per compiere azioni volte a dividerci, distruggerci e sovvertirci dall’interno”.

Sale la tensione nel Pacifico con Taiwan che provoca la Cina dichiarandola ufficialmente “una potenza straniera ostile”

A darne notizia è il Guardian, secondo cui le nuove misure includono una proposta controversa per ripristinare i tribunali militari a Taipei, in vigore fino alla fine degli anni ’80 durante lo stato di emergenza marziale.

Questa mossa ha immediatamente suscitato la reazione di Pechino, che ha definito Lai “un distruttore della pace nello Stretto” e “un creatore di crisi”, accusandolo di trascinare Taiwan precipitosamente verso il “baratro della guerra”. Del resto, spiega il fedelissimo del presidente cinese Xi Jinping, l’isola non è altro che una regione ribelle che, prima o poi, verrà ricondotta a più miti consigli.