A pagare sono sempre i contribuenti. Non solo con la stretta sulle pensioni o con l’addio a diversi bonus, ma anche con l’aumento di tantissime tasse voluto dal governo Meloni per fare cassa e finanziare la manovra.
Le imposte più alte riguarderanno praticamente tutti gli italiani, trattandosi di tasse che molto spesso sono su spese quotidiane: pensiamo ai prodotti per l’infanzia, agli aeroporti, alle sigarette, alla casa e tanto altro ancora. Vediamo quali sono le tasse che aumenteranno nei prossimi mesi.
Tasse più alte sui prodotti per l’infanzia e sugli aeroporti
Partiamo dalle tasse che il governo Meloni aveva abbassato con la precedente manovra, abbassando l’Iva su alcuni prodotti al 5%. Misura che non ha funzionato, portando un risparmio su questi prodotti nettamente inferiore rispetto a quanto atteso.
Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha deciso di rialzare l’aliquota Iva su diversi prodotti: sugli assorbenti e i prodotti per l’igiene femminile (la cosiddetta tampon tax) e sui prodotti per l’infanzia (come latte in polvere, pannolini e preparazioni alimentari per bambini). L’Iva arriverà al 10% contro il 5% attuale.
Di tasse che impatteranno sulla vita di milioni di cittadini ce ne sono anche altre. Per esempio quella sulle sigarette, con l’aumento delle accise sui tabacchi lavorati. I rincari saranno tra i 10 e i 12 centesimi a pacchetto, salendo a 20-30 centesimi a busta per il tabacco trinciato (quello fai da te). L’aumento riguarderà anche le sigarette elettroniche.
C’è poi un’altra tassa che si alzerà, quella che riguarda gli aeroporti. La tassa sugli imbarchi potrà subire rincari fino a 3 euro a volo per i passeggeri, con un incremento della tassa sui diritti aeroportuali. La tassa potrà aumentare nei comuni che hanno terminato la procedura di dissesto finanziario: potranno aumentare le imposte comunali anche per i passeggeri di navi e aerei, per un importo comunque non superiore ai 3 euro a tratta.
A questo si aggiunge un’altra tassa per aiutare i comuni a cui il governo non fornisce fondi sufficienti con la manovra. E allora, per compensarli, permette loro di fare cassa non solo con la tassa sugli imbarchi, ma anche con l’innalzamento della tassa di soggiorno per i turisti. Nell’anno del Giubileo, infatti, sarà possibile per i Comuni aumentare di 2 euro questa imposta da far pagare ai turisti. E non solo a quelli di Roma (dove, come a Venezia, la tassa potrà arrivare al massimo a 12 euro), ma anche per quelli di tutte le altre città, dove si potrà far pagare fino a un massimo di 7 euro.
Il nuovo salasso sulla casa con il governo Meloni
Non va meglio per le tasse sulla casa, a partire dall’aumento della cedolare secca dal 21% al 26% sugli affitti brevi. Un salasso che peserà mediamente per 850 euro per gli affitti inferiori a 30 giorni dalla seconda alla quarta casa.
Altra tassa in aumento è quella sulle case ristrutturate con il Superbonus: in caso di lavori effettuati da non più di cinque anni, il calcolo del 26% di tasse si applica sull’intera plusvalenza e non solo su quella scontata del costo della ristrutturazione.
Novità anche per i bonifici parlanti da effettuare per le ristrutturazioni che danno accesso alle detrazioni per la casa: l’acconto applicato sale dall’8% all’11%. Aumentano le tasse anche per i residenti in Italia con immobili all’estero, per qualsiasi uso: l’imposta sale dallo 0,76% all’1,06%. Infine, sale anche l’imposta sul valore dei prodotti finanziari nei Paesi con regimi fiscali privilegiati: su conti correnti e libretti di risparmio si passa dal 2 al 4 per mille.