Subito il Salario minimo. Cgil e Uil accelerano. E anche per la presidente della Corte Costituzionale, Silvana Sciarra, è ora di porre rimedio. “Quello dei salari bassi è un problema molto serio e non solo italiano. La stessa Commissione europea aveva indicato la leva salariale come leva di crescita. Non avremmo mai immaginato che si arrivasse a proporre una misura europea sul salario minimo” ha detto la presidente della Consulta rispondendo alle domande dei giornalisti durante la conferenza stampa.
Pirro (M5S): “Vogliamo sperare che il Governo abbia letto con attenzione le parole della presidente Sciarra”
“Nel sottolineare l’importanza dell’art. 36 della Costituzione – ha commentato la senatrice del M5S componente della commissione Lavoro-Sanità, Elisa Pirro – la presidente della Consulta, Silvana Sciarra, ha ricordato oggi quanto i salari bassi rappresentino un problema, in Italia ma non solo. Come noto, però, il nostro è stato l’unico in Europa in cui, fra il 1990 e il 2020, gli stessi salari sono diminuiti. Altresì, lo scorso anno il divario prezzi-salari è salito al 7,6%, il valore più elevato dal 2001. Vogliamo sperare che il Governo abbia letto con attenzione le parole della presidente Sciarra, e che riconsideri l’idea di introdurre, anche in Italia, il salario minimo legale, come da tempo chiediamo noi del M5S”.
“Consigliamo alla premier e ai suoi ministri di leggere quanto affermato da Panetta”
“Certo – aggiunge l’esponente del M5S – le premesse non promettono nulla di buono: nel comunicato stampa che ha accompagnato il varo del Def 2023, è scritto che i 3 miliardi di euro previsti per un nuovo taglio del cuneo fiscale serviranno anche per contribuire ‘alla moderazione salariale per prevenire una pericolosa spirale salari-prezzi. Consigliamo alla premier e ai suoi ministri di leggere quanto recentemente affermato da Fabio Panetta, membro del Consiglio di amministrazione della Bce che Meloni avrebbe voluto come ministro dell’Economia: ‘Si discute molto sulla crescita dei salari ma probabilmente non stiamo prestando sufficiente attenzione ai profitti’. Insomma, il tema sono i grandi profitti aziendali, altro che le retribuzioni dei lavoratori, ma l’esecutivo preferisce menare il can per l’aia che intervenire seriamente”.
Adesso Cgil e Uil accelerano sul Salario minimo. I due sindacati aprono alla riforma M5S: “Sì a una soglia minima di garanzia retributiva”
Evidentemente il caso della dipendente padovana, impiegata come custode in uno stabile della società di sicurezza e vigilanza Civis a 3,96 euro l’ora, ha smosso le coscienze. Il Tribunale di Milano, a cui la donna si era rivolta per ottenere giustizia contro una paga da fame, le ha dato ragione ritenendo tale stipendio contrario all’articolo 36 della Costituzione che stabilisce che tutti i lavoratori abbiano diritto a una retribuzione in grado di assicurare un’esistenza libera e dignitosa.
Ieri i sindacati – fatta eccezione per la Cisl e l’Ugl – hanno aperto all’introduzione di un salario minimo per legge, cavallo di battaglia storico del M5S. I sindacati e gli imprenditori avevano finora fatto muro contro una soglia minima legale per le retribuzioni, spaventati dall’idea di perdere il potere esercitato con la contrattazione collettiva. Ma che i minimi tabellari dei contratti collettivi nazionali del lavoro non siano sempre sufficienti a garantire salari dignitosi lo dimostra il caso sopra citato, dal momento che il Ccnl Vigilanza e Servizi Fiduciari, che legittimava la paga da 4 euro l’ora, è stato sottoscritto da Cgil e Cisl.
Auditi in commissione Lavoro alla Camera, Cgil e Uil ora riconoscono che nel caso in cui i minimi tabellari dei Ccnl coincidono con una soglia per cui è più lecito parlare di sfruttamento che di lavoro, si può considerare l’introduzione di un salario minimo per legge. “In un contesto di riconoscimento del Ccnl come autorità salariale, potremmo lavorare ed essere disponibili a individuare una soglia minima al di sotto della quale la contrattazione non dovrebbe scendere, una soglia minima di garanzia”, ha detto Tiziana Bocchi della Uil.
La via per la nostra organizzazione, ha spiegato Francesca Re David della Cgil, è dare valore erga omnes ai contratti collettivi firmati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative nei diversi settori, estendendo così i diritti sia della parte salariale che di quella normativa. Contestualmente – ha aggiunto – va prevista una soglia di legge sotto la quale il salario non può scendere.
M5S: “Registriamo positivamente le aperture di Cgil e Uil”
“Registriamo – hanno detto Valentina Barzotti e Riccardo Tucci del M5S – positivamente le aperture di Cgil e Uil all’introduzione di un salario minimo per legge. Come M5S non abbiamo mai messo in discussione il ruolo e l’importanza della contrattazione collettiva. Al contrario, con la nostra proposta intendiamo valorizzare quella ‘sana’ al fine di mettere in fuorigioco gli accordi ‘pirata’”. Il salario minimo è previsto in 21 paesi europei su 27. E L’Italia è l’unico Paese Ocse nel quale, dal 1990 al 2020, il salario è diminuito (-2,9%).