“La maggioranza ha affossato la nostra proposta di legge sul salario minimo legale. Lo ha fatto senza aver avuto nemmeno il coraggio di votare contro, ma attraverso un emendamento approvato ieri sera a tarda ora che la trasforma in una legge delega al Governo. Un emendamento con cui vengono riesumate le ‘gabbie salariali’, cioè stipendi differenziati fra Nord e Sud”. È quanto scrive il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, in un post sulla sua pagina Facebook.
La maggioranza con un emendamento notturno ha affossato la proposta di legge delle opposizioni sul Salario minimo legale
“Dopo la pantomima del Cnel – aggiunge il leader M5S -, ecco la mirabolante ricetta di Giorgia Meloni: no ad una soglia minima che metta finalmente fine a contratti da 4 o 5 euro l’ora che ledono la dignità e sì a lavoratrici e lavoratori ancora più svantaggiati e poveri se vivono e lavorano nel Mezzogiorno. Di fronte a tale scenario, non intendiamo arrenderci. Abbiamo già presentato un emendamento alla legge di Bilancio per introdurre il salario minimo e lo stesso faremo quando questa proposta arriverà in Aula alla Camera. Lì tutto il Paese potrà così vedere di che pasta sono fatti questi finti ‘patrioti’, che si inchinano ai grandi gruppi bancari ma sono impietosi con lavoratrici e lavoratori alle prese con stipendi da fame”.
Il provvedimento arriverà in Aula alla Camera il 4 dicembre
Il provvedimento sul Salario minimo, ha deciso la Conferenza dei Capigruppo della Camera, sarà all’esame dell’Aula il prossimo 4 dicembre. Sempre lunedì e sempre in discussione generale, cominceranno il proprio iter in Aula la legge delega europea e il decreto referendum.
Calderone: “Vogliamo portare avanti un confronto ampio”
“Assolutamente non si tratta di buttare la palla in tribuna sui salari – ha detto la ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone -, ma è un modo per fare una riflessione complessiva tenendo conto che il Salario dignitoso va affrontato declinando una serie di interventi che sono quelli della delega governativa. Vogliamo portare avanti un confronto ampio perché serve una valutazione complessiva che sia supportata dal confronto con tutti gli attori sociali ed istituzionali. Rispetteremo i tempi della delega. La semplificazione normativa tra presente e futuro. Mettere al centro della riflessione la qualità della contrattazione per me è un elemento su cui costruire un mercato del lavoro efficiente. Ci vuole la volontà delle parti”.
Fratoianni: “Il messaggio per 4 milioni di lavoratori e lavoratrici è devastante: non vedranno aumentare le loro busta paga”
“La destra del governo Meloni sancisce la fine del Salario minimo con un blitz notturno in una commissione della Camera dei Deputati. Hanno approfittato della notte e del buio. Il messaggio per 4 milioni di lavoratori e lavoratrici è devastante: non vedranno aumentare le loro busta paga. Questa è la destra” scrive su Facebook il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra.
“Sono sempre in prima fila – prosegue il leader di SI – per servire multinazionali e grandi capitali: consentono affari d’oro a banche e imprese energetiche. Ai lavoratori solo schiaffi. Toccherà evidentemente a noi aumentare stipendi e pensioni e restituire potere d’acquisto alle famiglie stremate dal carovita. Sarà il nostro primo impegno al governo. Per questo – conclude Fratoianni – prima se ne vanno Meloni e soci, e meglio sarà per il Paese”.