Salario minimo, i partiti non hanno speso un euro per le firme

Sul salario minimo nessun post sponsorizzato dai partiti d'opposizione e dai loro leader sui social per la piattaforma per la raccolta firme.

Salario minimo, i partiti non hanno speso un euro per le firme

Nessun partito di opposizione e nessun leader politico ha investito un solo euro per promuovere la piattaforma www.salariominimosubito.it, dove già quasi 300mila persone hanno firmato per l’approvazione della proposta di legge che introdurrebbe la soglia minima oraria a 9 euro.

Un dato che evidenzia come l’alto numero di adesioni sia realmente legato all’interesse dei cittadini che, come confermano anche diversi sondaggi, sono favorevoli all’introduzione di un salario minimo in Italia.

Salario minimo, i leader non sponsorizzano i post sui social per le firme online

L’analisi realizzata dalla società Arcadia sulle piattaforme social Meta (quindi Facebook e Instagram) evidenzia che nessuno ha investito soldi sui social network per promuovere la piattaforma per la raccolta firme.

Nessun post sponsorizzato, insomma. Nell’ultima settimana né i partiti né i loro leader hanno investito nelle inserzioni per amplificare la portata dei post. Sponsorizzandoli, infatti, viene estesa la platea di persone raggiunte, facendo arrivare il post anche a chi non è un follower di una determinata pagina.

Meccanismo che consente di raggiungere molte più persone. E che, in casi come questi, viene spesso utilizzato. Evidentemente, però, alle opposizioni non è servito finanziare i post, perché – come dimostrano i numeri – la piattaforma online sta già raccogliendo un elevato numero di adesioni. Altro che firme false e truffe, verrebbe da dire.

Sponsorizzazioni a costo zero per partiti e leader

Come detto, quindi, nessuno dei leader o dei partiti ha investito un solo euro per i post riguardanti la piattaforma per la raccolta firme a favore del salario minimo. Peraltro viene sottolineato come in questi giorni le sponsorizzazioni dei partiti e dei loro leader siano minime in generale.

Complici, probabilmente, anche i giorni centrali di agosto, con milioni di italiani in vacanza. Nella settimana dal 9 al 15 agosto, per esempio, Sinistra italiana ha speso 248 euro e Azione 151 per la sponsorizzazione di post su Facebook e Instagram.

Nel caso di Azione per sponsorizzare il tesseramento. Nessuna spesa, invece, per Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. Così come per i loro leader: Elly Schlein e Giuseppe Conte. Stesso discorso per Angelo Bonelli. Nicola Fratoianni, invece, ha investito 140 euro sui social, mentre Carlo Calenda 280. Ma, ribadiamolo, neanche un euro è stato speso – da nessuno dei partiti e dei leader – per sponsorizzare i post sulla piattaforma che raccoglie le firme a favore del salario minimo.