Cambiare radicalmente le ricette economiche del nostro Paese, a partire dalla redistribuzione delle risorse ai ceti fragili con il Reddito di cittadinanza e dal salario minimo, cioè l’esatto opposto di quanto sta facendo il governo Meloni tornando ai voucher. È partito da qui il confronto di ieri a Bruxelles tra il presidente del M5S, Giuseppe Conte e i Verdi per un possibile ingresso dei Cinque Stelle nel gruppo all’Eurocamera.
Confronto a Bruxelles tra il presidente del M5S Conte e i Verdi per un possibile ingresso dei Cinque Stelle nel gruppo all’Eurocamera
“Continueremo ad aggiornarci. Se si realizzeranno le premesse, e mi sembra che il buongiorno ci sia, potremo sicuramente valutare anche un nostro ingresso nel loro gruppo”, ha detto l’ex premier e leader M5S. Deve però esserci “chiarezza politica”, “un progetto politico”. Sono lontani anni luce i tempi dell’ingresso dei pentastellati all’Eurocamera, alleati con l’euro-scettico britannico Nigel Farage nel 2014 o quelli ancora dell’idea di un referendum consultivo anti euro. Lo stesso Conte non si è nascosto: erano “errori di gioventù”.
C’è stato un “percorso evolutivo completamente diverso”, “è cambiato il mondo” e “quei tempi sono molto lontani. Il Movimento è da tempo che lavora in questa istituzione con grande dignità”. Conte, che oltre ai Verdi e alla delegazione dei 5S a Bruxelles ha incontrato il commissario all’Occupazione Nicolas Schmit e la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha detto che l’Italia “rischia di andare in controtendenza rispetto al resto dell’Europa”.
Nelle stesse ore, infatti, nella Commissione Occupazione del Parlamento europeo veniva proposta una risoluzione sul Reddito minimo adeguato. Tutto il contrario, insomma, di quanto avviene in Itali con il prossimo taglio a luglio del Reddito di cittadinanza”.