Il Salario minimo si è rivelato in media nei paesi Ocse “uno strumento politico utile per proteggere i lavoratori più vulnerabili dall’aumento dei prezzi”. Lo affermano gli economisti Ocse, Sandrine Cazes e Andrea Garnero, in uno studio pubblicato dal Centro per la ricerca sulla politica economica (Cepr).
Per gli economisti dell’Ocse Cazes e Garnero il Salario minimo protegge i lavoratori più vulnerabili dall’aumento dei prezzi
“Gli aggiustamenti dei salari minimi nominali hanno contribuito a contenere l’impatto dell’inflazione sul potere d’acquisto dei lavoratori a bassa retribuzione. La nostra analisi mostra che il rischio di alimentare ulteriormente l’inflazione aumentando i salari minimi è limitato”, concludono i due esperti dell’Ocse.
L’analisi del Financial Times: “Funziona perché riduce la disuguaglianza salariale”
“Il salario minimo funziona perché riduce la disuguaglianza salariale senza penalizzare l’occupazione, anche se la produttività non viene incrementata” si legge, invece, in un’analisi pubblicata dal Financial Times, che però non dà conto del dibattito politico in corso in Italia.
Quando la Germania ha introdotto il salario minimo nel 2015, ricorda il quotidiano britannico, ha ridotto la disuguaglianza salariale senza danneggiare le prospettive occupazionali delle persone. Lo stesso è accaduto nel Regno Unito: quando nel 2016 il governo conservatore ha aumentato il salario minimo per gli over 25, questo non ha incrementato granché la produttività, ma ha ridotto le retribuzioni basse e allo stesso tempo sono cresciuti i livelli di occupazione. Altri paesi e regioni, scrive ancora il Financial Times, hanno adottato lo stesso approccio, dalla Corea del Sud a diversi Stati degli Usa. Anche di fronte alle spinte inflazionistiche, sottolinea il Ft, la misura sembra aver tenuto.
Scotto: “Dal Financial Times all’Ocse oggi arriva una promozione netta e inequivocabile”
“Dal Financial Times all’Ocse – commenta il deputato e capogruppo del Partito democratico in commissione Lavoro, Arturo Scotto – oggi arriva una promozione netta e inequivocabile del salario minimo. Non perché hanno aderito alla petizione popolare lanciata dalle opposizioni, ma perché sono abituati a dare giudizi oggettivi. Che spiegano che il salario minimo rafforza la contrattazione e non innesca alcuna spirale inflazionistica. La nostra destra invece costruisce fantasmi immaginari senza alcun fondamento scientifico né riferimenti internazionali. Il loro sovranismo spinge l’Italia a diventare sempre di più la provincia dei diritti negati e dei salari bassi”.