“Il signor Savoini non ha rivestito incarichi formali come esperto o consulente del governo, risulta presente in missione a Mosca con il ministro Salvini il 15 e 16 luglio”. E’ quanto ha chiarito il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel corso dell’informativa al Senato sulla vicenda dei presunti finanziamenti russi alla Lega. Il premier ha riferito in un’aula senza il M5S: i senatori pentastellati hanno infatti deciso di non seguire il discorso del premier. “Ribadiamo il nostro rispetto per il Presidente Conte ma oggi non era lui a doversi presentare nell’Aula del Senato per rispondere all’informativa sul caso Russia-Lega”, spiegano in una nota.
Il riferimento è all’assenza in aula del vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, che in contemporanea con l’informativa di Conte presiede al Viminale una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza. Eppure il presidente del Consiglio aveva esordito sottolineando l’importanza dell’interlocuzione tra Parlamento e Governo: “Se oggi sono qui è in ragione del mio ruolo e per il fatto che nutro profondo rispetto per quest’Aula e le alte funzioni di ognuno di voi. Non mi sono mai sottratto all’interlocuzione con il Parlamento. Il confronto tra governo e parlamento non lo considero un molesto orpello del nostro sistema democratico”.
Più che sul caso dei presunti finanziamenti russi alla Lega, il presidente Conte ha parlato di politica estera sottolineando, come “la nostra collocazione non sia mai stata guidata da relazioni di singole forze politiche con forze politiche di altri paesi. La nostra relazione con la Russia è stata definita dai nostri interessi nazionali, interessi che tengono conto della nostra appartenenza alla Nato e all’Unione Europea”. Conte ha anche precisato come ci sia “piena fiducia nei membri del governo”.
Un discorso più volte interrotto dalle opposizioni che hanno attaccato anche sull’assenza del M5S tra i banchi dell’aula di Palazzo Madama: “Mentre il premier Conte parla del Russiagate in aula i senatori del M5S che lo sostengono sono fuori dall’aula. Non c’è più una maggioranza. Si metta fine a questa agonia, a casa e subito al voto”, scrive su twitter il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, che ha anche annunciato una mozione di sfiducia contro il ministro dell’Interno.