Un plebiscito per Vladimir Putin, che raggiunge un risultato storico, superiore alle previsioni della vigilia. Lo ‘zar’ è stato eletto per la quarta volta presidente, e resterà al Cremlino fino al 2024. Putin si è attesta al 75,6%, una vittoria attesa, ma che sa di trionfo, quattro anni dopo il 63,60% ottenuto nel 2012. Il più grande risultato mai ottenuto dall’interessato. Staccatissimo il secondo, il candidato, il comunista Pavel Grudinin, che raccoglie intorno al 13%. Putin non avrebbe raggiunto il risultato dell’affluenza alle urne al 70%: mancano ancora i dati ufficiali, ma secondo un sondaggio dell’istituto Vtsiom, citato dalla Tass, l’affluenza si sarebbe fermata al 63,7%.
Già prima della chiusura dei seggi, gli oppositori di Putin hanno denunciato pressioni e intimidazioni sugli elettori per recarsi alle urne e non rovinare il plebiscito proprio con una bassa affluenza. Con l’intento di dissipare ogni dubbio sulla schiacciante affermazione, poco dopo la chiusura dei seggi il capo della Commissione elettorale centrale Ella Pamfilova ha voluto assicurare che le operazioni di voto “non hanno registrato gravi violazioni”. Putin si è presentato trionfante sotto le mura del Cremlino e ha parlato dal palco di un concerto organizzato per il quarto anniversario dell’annessione della Crimea, in coincidenza del quale era stata fissata la data delle elezioni. Gli elettori della penisola simbolo della crisi ucraina, per la prima volta hanno partecipato alle presidenziali e hanno tributato al presidente più del 90% delle preferenze, secondo i risultati parziali. “Grazie per il vostro sostegno e per questo risultato”, ha detto Putin lanciando un appello a “mantenere l’unità”. “Voglio rivolgermi a tutti coloro che oggi si sono riuniti a Mosca, ma anche ai nostri sostenitori in tutto il vasto territorio del nostro enorme. Penseremo al futuro della nostra grande patria, al futuro dei nostri figli e agendo così senza dubbio siamo condannati al successo”, ha aggiunto il presidente in diretta tivvù mentre il termometro segnava 12 gradi sotto zero.
Il discorso di Putin si è poi spostato sulla vicenda dell’avvelenamento con un agente nervino della ex spia del Kgb in Inghilterra, per il quale Londra (con l’Occidente) ha accusato apertamente Mosca, che nega ogni responsabilità. Putin ha definito le accuse “sciocchezze, spazzatura, un nonsenso” alla vigilia delle elezioni e con i Mondiali di calcio ormai alle porte. La Russia, ha assicurato, “ha distrutto tutte le armi chimiche e per questo non possiede il Novichok, che secondo quanto emerso dalle indagini è l’agente nervino usato per avvelenare Sergei Skripal e la figlia Yulia. “È stata una tragedia che ho appreso dai media, siamo pronti a cooperare con la Gran Bretagna”, ha detto Putin. Prima, il portavoce della sua campagna aveva ringraziato la Gran Bretagna per aver aumentato l’affluenza alle urne “oltre il previsto, di 8-10 punti percentuali. “Ogni volta che ci accusano di qualcosa in modo infondato – ha detto – il popolo russo si unisce al centro della forza e il centro della forza oggi è senz’altro Putin”.