In piazza le opposizioni russe in ricordo di Boris Nemtsov, freddato a colpi di pistola a poche decine di metri dalla Piazza Rossa nella notte tra venerdì e sabato. Stimate almeno 70 mila persone: “Non ho paura”, “Quei proiettili hanno colpito tutti noi” o più semplicemente “Non ci sono parole”, sono alcuni dei cartelli portati in piazza per ricordare uno degli oppositori di Putin. Dopo l’agguato si è deciso di cancellare la Marcia di primavera organizzata sempre per oggi dall’opposizione per protestare contro la politica del Cremlino e il presunto coinvolgimento di militari russi nel conflitto ucraino. L’emittente russa tv Tse ha trasmesso un video del momento dell’uccisione dell’oppositore russo Boris Nemtsov, freddato a colpi di pistola. Il filmato mostra anche una persona, forse l’assassino, che sale di corsa su un’auto e si dilegua, probabilmente con un complice.
Gli inquirenti russi avrebbero messo in ballo 3 milioni di rubli (pari a circa 48 mila dollari) per chiunque fornisse informazioni utili sull’omicidio di Nemtsov e il comitato investigativo russo garantisce l’anonimato delle fonti. A chi tira in ballo Putin, il presidente russo risponde e parla di “provocazione contro lo Stato e assicura che sarà fatto tutto il possibile affinché gli organizzatori e gli esecutori del vile e cinico assassinio abbiano la giusta punizione”. Differente l’opinione di Petro Poroshenko, presidente ucraino, che ha rivelato di aver avuto un colloquio con l’oppositore russo poche settimane fa sostenendo che questi “doveva presentare prove convincenti della partecipazione delle forze armate russe” nel conflitto nel Donbass. E che per questa ragione è stato ucciso.