Il tribunale di Mosca ha condannato tutti e cinque gli imputati nel terzo processo per l’omicidio della giornalista Anna Politkovskaia e ha optato per l’ergastolo per due di loro: il presunto killer Rustam Makhmudov e il presunto organizzatore, suo zio Lom-Ali Gaitukayev.
Pene detentive dai 12 ai 20 anni per gli altri tre imputati (I fratelli di Makhmudov Ibragim e Dzhabrail a 12 e 14 anni, l’ex agente di polizia Sergei Khadzhikurbanov a 20). Il processo si era celebrato a fine maggio con il riconoscimento della colpevolezza dei cinque, e lunedì è stata resa nota l’entità della sentenza. In passato, in un altro processo, è stato condannato a 11 anni di reclusione un ex ufficiale di polizia, Dmitri Pavliucenko, che aveva confessato di aver organizzato il pedinamento della Politkovskaia.
Il ceceno Makhmudov è stato ritenuto colpevole d’aver sparato alla giornalista il 7 ottobre 2006 mentre tornava a casa, mentre Gaitukayev avrebbe pianificato l’agguato, avvenuto nell’androne dell’abitazione. Il, o i mandanti, non sono invece stati ancora identificati. Il magistrato ha inoltre soddisfatto la richiesta dei familiari della Politkovskaia di un risarcimento danni di cinque milioni di rubli (poco più di 100.000 euro).
Politkovskaia, acerrima nemica di Vladimir Putin, aveva 48 anni e lavorava per il giornale Novaya Gazeta ed era diventata celebre per i suoi reportage e inchieste sulle violazioni dei diritti umani in Russia e in Cecenia