Russia, aziende vendono: due importanti attività hanno deciso di cedere le proprie imprese allo stato di Mosca. Le scelte sono state forzate visiti i grossi ricavi delle due aziende nel Paesi di Putin.
Russia, aziende vendono: l’annuncio di Renault e McDonald’s
Il primo annuncio di vendita, nella mattinata di lunedì 16 maggio, è arrivato dalla casa automobilistica della Renault. L’accordo di cessione firmato all’unanimità dal consiglio di amministrazione del Gruppo Renault prevede il trasferimento al 100% delle azioni al governo della città di Mosca. Si stima che l’uscita dalla Russia, secondo mercato mondiale del Gruppo dopo l’Europa, costerà a Renault circa il 10% del suo fatturato annuo.
Il secondo annuncio è stato di McDonald’s ma la vendita è ancora nella fase preliminare e non così avanzato come l’azienda automobilistica. Il primo ristorante aprì in Russia nel 1990 e rappresentò una svolta, essendo uno dei più importanti simboli dello stile di vita occidentale. Subito dopo l’invasione della Russia in Ucraina, l’azienda aveva interrotto tutte le sue attività nel paese, chiudendo i suoi 850 ristoranti. McDonald’s ha fatto sapere che intende vendere tutti i suoi ristoranti in Russia a un «compratore locale», senza specificare se sia già stato individuato. I ristoranti saranno «privati degli Archi»: significa che dopo la vendita non compariranno più con il simbolo di McDonald’s, i due famosi archi dorati, e che l’azienda non avrà più niente a che fare con la nuova proprietà.
Perché Renault e McDonald’s passano allo Stato?
L’amministratore delegato di Renault, Luca de Meo, parla di una decisione “difficile ma necessaria”, presa per tutelare “i nostri 45mila dipendenti in Russia”. Renault ha ceduto anche il 67,69% delle sue partecipazioni in Avtovaz, società automobilistica russa. Per la casa automobilistica francese questo passaggio forzato, a causa della guerra, porterà dei risultati negativi in termini economici, ecco perché si è riservata la possibilità di rientrare in Russia nei prossimi sei anni. Tutto dipenderà dall’andamento del conflitto.
McDonald’s ha fatto sapere che la vendita è una conseguenza della decisione della Russia di invadere l’Ucraina, andando così contro i valori che rappresenta l’azienda. «La crisi umanitaria provocata dalla guerra in Ucraina […] ha portato McDonald’s a concludere che mantenere il possesso delle attività in Russia non sia più sostenibile, né sia coerente con i valori di McDonald’s», ha scritto l’azienda nel suo comunicato.
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