Ruby ter: il processo va avanti e la ragazza che è stata sempre accostata alle cene eleganti ad Arcore di Berlusconi oggi si presenta quasi 30enne e con il suo nome Karima El Mahroug. I suoi legali chiedono l’assoluzione.
Ruby ter processo: Karima El Mahroug nega di aver avuto rapporti con Berlusconi
Questa mattina c’è stata l’ennesima parte del processo dell’ex Ruby Rubacuori nell’aula bunker di via Ucelli di Nemi al quartiere Ponte Lambro di Milano. “L’augurio che mi faccio è che questa vicenda sia chiusa il prima possibile, perché è stato un grande incubo, e di riavere indietro la mia vita e di poterla vivere serenamente”. Lo ha detto ai cronisti lasciando l’aula del processo Ruby ter Karima El Mahroug. “È evidente agli occhi di tutti che porto un marchio, una Lettera Scarlatta. Ho sempre avuto paura di essere strumentalizzata e credo che possiate capirlo”. Alle domande su Berlusconi ha risposto di non voler dire altro. E ancora: “Per me è stata una giornata veramente emozionante, è la prima volta che mi sento difesa in un’aula come questa, non mi sono mai sentita davvero difesa, neanche ai tempi quando ero una vittima. Questa giornata per me è stata davvero importante”. A chi le ha fatto domande su Berlusconi la giovane ha risposto: “Non voglio dire altro, è stato detto fin troppo”. E ha spiegato di aver sempre avuto “paura di essere strumentalizzata e credo che possiate capire”.
Attraverso i suoi difensori è stato confermato che la ragazza sostiene di non aver avuto rapporti con Silvio Berlusconi: “Karima non ha mai modificato le proprie dichiarazioni, anche se il pm ci dice che ha cambiato versione, Karima ha sempre detto che non ha mai compiuto atti sessuali con Berlusconi e questo è un aspetto abbastanza importante”.
I legali chiedono l’assoluzione
Per la quasi 30enne Karima, la procura ha chiesto una condanna a cinque anni di reclusione e una confisca di cinque milioni di euro .La sua legale Paola Boccardi ha detto in aula: “Le testimoni parlano tutte in maniera omologata, lei usa il suo linguaggio: non ha parlato di cene eleganti o burlesque, ha descritto serate sicuramente non puritane, ha descritto spogliarelli, dice che non hai mai visto o subito atti sessuali”.
“Sono passati 12 anni da quando sui giornali compariva il nome di Ruby, ma oggi è una donna che tra un mese compirà 30 anni, una donna profondamente diversa da quella ragazzina che scappava da 16 comunità, che viveva da sola. Porta un marchio, peggio di una lettera scarlatta, quella di prostituta minorile che confligge con quello che le intercettazioni dimostrano”, ha detto in aula all’inizio del suo intervento l’avvocata Paola Boccardi con lo sguardo rivolto alla sua assistita. “Tutto ruota intorno a un’unica telefonata, richiamata da tutte le sentenze, che ha costituito il marchio, è una telefonata che va letta tutta”.