Ue e Usa studiano come impossessarsi dei 300 miliardi di dollari che la Russia ha in deposito nelle banche occidentali, ora congelati ma sempre di proprietà di Mosca. A me sembra una follia.
Aldo Montesi
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Gentile lettore, i leader europei e americani sono dei pazzi senza cervello. Hanno perso la guerra di tutto l’Occidente contro la Russia e adesso, lividi di rabbia, cercano rivalse della 25esima ora. Impossessarsi di quei 300 miliardi innescherebbe due micidiali effetti. Lo spiegava bene Newsweek del 17 gennaio: “Qualcuno chiede che i soldi siano confiscati e consegnati all’Ucraina. L’idea, anche lasciando perdere la sua illegalità, è stupida”. Il primo effetto, aggiungeva, sarebbe una corsa di tutti i Paesi del mondo a ritirare i depositi dalle banche occidentali, per paura di perderli nel caso di crisi nei rapporti con gli Usa. Sarebbe la fine del dollaro come valuta di riserva. Il secondo effetto, dice Newsweek, sarebbe la scontata reazione di Putin: “Tanto per cominciare, confischerebbe i beni occidentali in Russia (che ammontano a circa 290 miliardi di dollari, in gran parte tedeschi, ndr). È pronto il Tesoro americano a compensare i proprietari per la perdita?” Insomma, più chiaro di così… Ma niente, siamo avvitati in una sequela di errori, nati dalla folle idea iniziale che l’Ucraina potesse sconfiggere la Russia. Concetto così riassunto in tv con sorrisetto sprezzante da quel genio di Beppe Severgnini: “Le 30-40 economie più forti del mondo, ordinate e coordinate, contro la sola Russia che è un Paese povero. Non c’è partita!” Grazie di tutto, Severgnini, torna a trovarci quando vuoi.
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