“Questo matrimonio s’ha da fare”, potrebbe essere il titolo dell’epilogo di un romanzo politico in cui – contrariamente alla trama del Manzoni – i due bravi, Matteo 1 (Renzi) e Matteo 2 (Salvini), si scambiano amorosi effluvi e occhiate vogliose. E bisognerebbe anche fare un nuovo murales con Matteo 2 che non bacia più Di Maio, ma Matteo 1.
E dire che tutto questo non era completamente imprevisto. Chi scrive, ha effettivamente scritto a suo tempo, che il suicidio politico celebrato da Salvini con la sua decisione di interrompere l’esperienza del governo gialloverde non era solo completamente sballata, ma addirittura sospetta. Allora Renzi era all’opposizione nel Pd, ma il ragazzo dell’Arno soffiava fumo dalle nari per tornare al centro dei riflettori mediatici. Perché di Salvini si può dire tutto, ma non certo che sia uno sprovveduto e il suo doppio salto carpiato senza rete è apparso sospetto per l’irrazionale impetuosità.
Non vogliamo dire che i due fossero già innamorati, ma che sotto sotto si piacessero sì. Entrambi populisti, entrambi arruffapopolo, entrambi spregiudicati per quanto riguarda potere e denari, entrambi di destra, anzi Renzi un po’ di più – ricordiamoci che è riuscito ad abolire l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori – avevano ed hanno tutti i numeri per piacersi e così ora si sono sostanzialmente fidanzati con qualche promessa. Pare che fra i due ci sia stata anche una telefonata per concordare una strategia di breve-medio periodo al Senato per fare fuori Conte.
La cosa ci sta tutta. Infatti con 156 voti (157 considerato l’assente) al Senato si è lontani da quota 161 e in piena instabilità, soprattutto nelle Commissioni e quindi unendo le forze il Centrodestra e Italia Viva possono mandare sotto il governo perché, ricordiamolo, Renzi e i suoi si sono astenuti per un totale di 16 voti. Questo accordo tattico può trasformarsi in futuro in un accordo strategico perché, ricordiamolo, Renzi è quello che ha fatto il Nazareno con Berlusconi e cioè ha già governato con il centro-destra.
Il senatore toscano non ha amici, non ha una bussola politica, non ha un credo ideologico, a parte la sua naturale tendenza a destra, ed è disponibile a qualsiasi cosa pur di tornare al governo. E deve stare attento anche Matteo 2 ché il fidanzato è pericoloso, prova ne è il fatto che lo ha tenuto sulle spine fino alla seconda chiama al Senato prima di decidere l’astensione invece che per il voto contrario di cui avevano parlato. Renzi attacca sempre i 5S sul populismo ma il primo populista è stato proprio lui quando fece fuori l’intera vecchia classe dirigente del suo ex partito e divenne famoso e benvoluto tra le masse con il nome di rottamatore.
Quindi, tra l’altro, una coalizione di centrodestra con Iv sarebbe anche molto affine ideologicamente e quindi ancor più stabile. È da vedere come la Meloni accoglierebbe l’ex premier, ma pensiamo che la ragazza i suoi conti se li sappia fare bene e pur di agguantare un ministero sia disposta ad ingoiare qualche pseudo-rospo toscano. Pseudo perché Renzi è un vero “destro”, molto più di Salvini che fondò da giovane i comunisti padani.