In Italia fioccano criminali importati dalla Romania. Luigi Di Maio, docet. Il vicepresidente della Camera, candidato premier in pectore del Movimento 5 Stelle, è finito nella bufera per un post che peraltro risale al 10 aprile: “L’Italia ha importato dalla Romania il 40% dei loro criminali. Mentre la Romania sta importando dall’Italia le nostre imprese e i nostri capitali. Che affare questa UE!”, ha scritto su Facebook Di Maio. E ha aggiunto: “Siccome in Italia la politica non ha mai voluto far funzionare la giustizia, anzi molto spesso l’ha sabotata volutamente, noi stiamo attraendo delinquenti, mentre le nostre imprese scappano dove i sistemi giudiziari sono più efficienti: come in Romania!”. E a chi gli ha fatto notare il razzismo insito in questo pensiero, il leader pentastellato ha replicato: “C’è un fatto, che è inopinabile: “il 40% dei ricercati con mandato internazionale emesso da Bucarest si trova in Italia” Non lo dico io, lo disse nel 2009 l’allora ministro romeno della Giustizia Catalin Predoiu, dato confermato l’altro giorno dal procuratore di Messina Ardita. Motivo per cui non ho nessun motivo oggettivo di mettere in dubbio questa affermazione”.
Eugen Tertelac, presidente dell’Associazione romeni d’Italia, ha fatto sentire la propria voce: “L’Italia ha un valore di affari con la Romania di 13 miliardi di euro. Credo che Di Maio abbia esagerato, perché non ha dato numeri concreti. Un romeno su tre in Italia delinque? La criminalità romena è un fenomeno che sia Italia che Romania stanno gestendo in maniera corretta”. E ha poi aggiunto: “Purtroppo le società sono fatte così, una maggior parte dei cittadini è fatta di persone per bene, ma c’è anche una percentuale di cittadini che hanno problemi con la legge”.
L’uscita di Di Maio, comunque, ha calamitato polemiche anche dal mondo politico: “Ma come può il vice presidente della Camera, un esponente di spicco del M5S lasciarsi andare a idiozie del genere sul conto di un intero popolo, quello rumeno, che tanto ha dato in termini umani, sociali ed economici all’Italia”, ha commentato l’eurodeputato del Pd e pesidente del Gruppo Socialisti e Democratici al Parlamento europeo, Gianni Pittella. “Non si tratta di razzismo ma ahimè di becera ignoranza. Torna a studiare Di Maio. Risparmiaci il tuo quotidiano festival delle idiozie”, ha aggiunto l’esponente dem.