Sono lontani i tempi in cui Giorgia Meloni accusava Virginia Raggi, allora sindaca di Roma, per aver detto no alla candidatura per ospitare le Olimpiadi. Così come sono lontani i tempi in cui l’attuale presidente del Consiglio parlava di una “figuraccia” per Raggi, arrivando – solo pochi anni dopo – a definirla implicitamente “faccia di bronzo” dopo essersi complimentata per l’assegnazione dei Giochi invernali di Milano-Cortina.
Il governo ha deciso di boicottare la candidatura di Roma per ospitare i mondiali di atletica leggera del 2027
Oggi la situazione deve essere molto diversa per Meloni e per il suo governo che hanno deciso di boicottare la candidatura di Roma per ospitare i mondiali di atletica leggera del 2027. Candidatura durata, come si dice in questi casi, da Natale a Santo Stefano: l’annuncio era arrivato il 23 febbraio, solamente venerdì scorso quindi. E ieri, dopo soli cinque giorni, la Fidal, la Federazione italiana di atletica leggera, ha comunicato il ritiro della candidatura capitolina con una lettera inviata al presidente di World Athletics, Sebastian Coe, e al chairman della Commissione di valutazione, il finlandese Antti Pihlakoski. Roma si tira indietro a causa dell’assenza “dei requisiti minimi per partecipare alla competizione”.
Il costo totale stimato è di 130 milioni di euro, 85 dei quali provenienti dal governo
Una dicitura vaga, che nasconde la vera motivazione, ovvero il passo indietro del governo Meloni che non ha autorizzato le coperture finanziarie necessarie per partecipare alla corsa. In particolare non sono state recepite tutte le indicazioni della Federazione, a partire dalla garanzia economica di 85 milioni di euro. D’altronde, negli scorsi giorni, anche una nota del ministero ricordava la necessità di un passaggio parlamentare proprio per formalizzare le garanzie finanziarie. Per un costo totale stimato di 130 milioni, ovvero circa 85 milioni provenienti dal governo e altri 50 relativi alla vendita dei biglietti.
Il governo, quindi, preferisce risparmiare una cifra comunque non elevatissima e boicotta di fatto la Capitale. Dimostrando, ancora una volta, il suo scarso interesse per Roma, città amministrata dal sindaco Pd Roberto Gualtieri: l’ennesima dimostrazione di disinteresse verso la Capitale dopo quanto già avvenuto per il sostegno quasi nullo sia per la candidatura sull’Expo 2030 che per quella per ospitare la sede dell’Antiriciclaggio Ue. O, semplicemente, la volontà di punire un sindaco appartenente a uno schieramento politico diverso dal proprio.
Meloni attaccò la Raggi per il suo No alle Olimpiadi. Ma ora è lei ad affossare la corsa della Capitale
La decisione del governo non va giù alla giunta capitolina, con l’assessore ai Grandi eventi, Alessandro Onorato, che parla di “ennesima occasione persa per lo sport e per la Capitale: non sostenere la candidatura presentata da Fidal, Coni e da Roma Capitale con il sostegno del sindaco Gualtieri è stata una decisione irragionevole da parte del governo”. Una scelta tanto più grave se si considera che sia Meloni che il ministro dello Sport, Andrea Abodi, “sono romani e ben sanno quanto la nostra città sarebbe stata pronta a organizzare al meglio questo grande evento sportivo internazionale”. Onorato sostiene che “il no ai mondiali di atletica da parte della presidente Meloni e del ministro Abodi ha un precedente nella Capitale paragonabile solo al no alle Olimpiadi dell’ex sindaca Virginia Raggi”.
Con una grande differenza: Raggi si è sempre detta contraria alle Olimpiadi, mentre Meloni ha sempre attaccato l’ex sindaca difendendo i grandi eventi. Almeno fino a quando non è spettato a lei sostenerli. Roma, comunque, si potrà consolare nei prossimi mesi, sempre con l’atletica: la Capitale, infatti, quest’anno ospiterà – dal 7 al 12 giugno 2024 – gli europei di atletica che precedono le Olimpiadi estive di Parigi.