Recuperano terreno Roberto Gualtieri e Virginia Raggi, lo perdono Enrico Michetti e Carlo Calenda. È quanto emerge dall’indagine demoscopica realizzata da Lab2101 per La Notizia sulle intenzioni di voto dei romani per le prossime amministrative del 3 e 4 ottobre. Rispetto all’ultima rilevazione di fine agosto risulta che, pur rimanendo in prima posizione, Michetti scende e la forchetta dei voti potenziali si attesta tra il 29,8% e il 33,8%, al secondo posto Gualtieri oscilla tra il 24,3 e il 28,3%, tallonato dall’attuale sindaca che si assesta tra il 19,1% e il 23,1%. Segue Calenda con una forchetta che va dal 13,2% al 17,2%.
Significativo è il dato che misura il grado di conoscenza dei candidati sindaco tra i cittadini romani. Al primo posto troviamo la Raggi con una percentuale del 91,6%, al secondo Gualtieri col 78,2%, al terzo Calenda col 73,4% e in ultima posizione Michetti col 54,1%. Il che – ci spiega Roberto Baldassari, direttore generale di Lab2101 e professore di Strumenti e metodi della comunicazione alla Sapienza – vuol dire che ci troviamo di fronte a due tipologie di candidati. Da una parte ci sono quelli che trainano la coalizione che li sostiene e dall’altra quelli che vengono trainati.
Nella prima categoria si colloca la Raggi, nella seconda lo sfidante Michetti. Il candidato del centrodestra, a un mese dal voto, è conosciuto appena dalla metà dei romani e come persona attrae meno voti di quanti ne attraggono i partiti- Lega, FdI e Forza Italia – che lo sostengono. Diversamente, l’attuale sindaca prende più voti di quanti ne porti il Movimento Cinque Stelle. Dunque, se ne deduce che se Michetti si trova attualmente in prima posizione è perché supportato dalle liste dei partiti del centrodestra. Laddove la figura del candidato, nel caso della Raggi, porta invece valore aggiunto. Secondo queste riflessioni il risultato che raggiungerà Calenda sarà comunque importante perché non ha dietro un’armata di partiti forti che lo sostengano a differenza degli sfidanti.
IL RECUPERO E GLI INDECISI. “A un mese dal voto – dice Baldassari – è interessante notare la ripresa della Raggi dopo un momento di stasi che si era registrato anche a causa delle frizioni che, a livello nazionale, si erano registrate tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo. L’attuale sindaca recupera terreno sulla seconda posizione attualmente occupata da Gualtieri e ritorna a sperare nel ballottaggio”. Un altro dato rilevante è quello relativo agli indecisi. Dal sondaggio – 1500 interviste effettuate tra il 30 agosto e il 4 settembre – emerge che un romano su tre non ha ancora scelto chi votare, che in percentuale si traduce in un 27,9% di indecisi. Di questi il 51,9% sono elettori del centrodestra, il 32,8% del M5S e il 10,1% elettori del centrosinistra. Il che significa che tanto Michetti quanto la Raggi hanno, rispetto a Gualtieri, più margini per andare a pescare potenziali elettori nel bacino degli indecisi. Gli elettori del centrosinistra sono invece già assestati sul voto all’ex ministro dell’Economia.
I PROBLEMI DELLA CAPITALE. La seconda parte del sondaggio si è concentrata sui problemi che affliggono la Capitale. Per i romani al primo posto, col 31,6%, troviamo lo smaltimento dei rifiuti/la raccolta differenziata. Al secondo posto il traffico e la viabilità (29,7%), al terzo l’inquinamento (28,9%). Seguono mezzi pubblici (24,7%), la manutenzione e la pulizia delle strade (21,9%), la criminalità organizzata (20,8%), gli extracomunitari (19,4%), cultura e turismo (18,7%), degrado urbano (15,3%), poche strutture e attività pubbliche per lo sport (14,8%), la manutenzione delle scuole e/o la loro messa in sicurezza (14,3%), la disoccupazione/la mancanza di lavoro (12,1%), la carenza/ scarsa manutenzione di verde pubblico/parchi (10,7%). L’assistenza alle fasce deboli, come anziani e disabili (9,4%), scarsa facilità di trovare o cambiare casa (8,9%), allarme terrorismo (8,3%), scarsa varietà di scelta dell’offerta economica (7,8%).
Da tempo va avanti l’annosa polemica tra Regione e Comune, ovvero tra Raggi e il governatore Nicola Zingaretti, su chi ricada la responsabilità dello smaltimento dei rifiuti (leggi l’articolo). Ebbene dal sondaggio emerge che, parlando nello specifico della gestione dei rifiuti e dell’immondizia a Roma, la principale competenza di questi servizi è per il 50,1% dei romani della Regione Lazio, per il 43,2% del Comune, e solo per il 6,7% del Governo nazionale.