Consigliere e capogruppo di M5S Giuliano Pacetti, in queste ore nel centrodestra è scoppiata la grana Michetti. Il suo programma, su cui aleggiano accuse di plagio, non convince gli alleati. Che succede?
“Su Michetti mi sono fatto un’idea molto chiara: è assolutamente inadeguato a ricoprire la carica di Sindaco di Roma. Non si presenta ai dibattiti, non ha una visione della città e sta dimostrando di non conoscere minimamente le periferie. Di lui ricordiamo solo gli elogi all’epoca imperiale e i diversi personaggi, per così dire ‘pittoreschi’, inseriti tra le liste a lui collegate. La destra ha già governato Roma e ricordiamo bene i disastri che ha provocato. E la classe dirigente che sostiene Michetti è sostanzialmente la stessa che sostenne Alemanno. Con l’aggravante che ‘Michetti chi?’ sembra essere lì un po’ per caso, tra lo spaesato e l’agnello sacrificale. I romani si guarderanno bene dal ripetere l’esperienza fallimentare della destra al Governo della Capitale”.
Non va meglio a Gualtieri che sulle discariche si è sempre accodato a Zingaretti mentre ora ha cambiato idea sostenendo che non ne servono altre. Eppure nel suo programma si legge che vuole realizzare “due discariche di servizio temporanee”…
“Gualtieri non ha alcuna autonomia decisionale e questo è il suo problema. È stato scelto per provare a fare sintesi fra le varie correnti del centrosinistra, ma il risultato è che ogni giorno si contraddice rispetto a quello precedente. Voi avete fatto l’esempio dei rifiuti, ma ce ne sarebbero tanti altri. Gualtieri dovrebbe avere il coraggio di dire con chiarezza ai cittadini quali sono i suoi progetti per la città e non correre dietro alle varie anime, litigiose, che lo sostengono”.
Intanto la Raggi continua a recuperare terreno e si dice ormai certa di andare al ballottaggio. Perché i romani farebbero bene a rinnovare la fiducia alla sindaca uscente?
“Io credo nella politica del fare: in questa consiliatura abbiamo parlato poco e lavorato molto, giorno per giorno. Abbiamo risanato il bilancio comunale e quello delle partecipate, come Atac ed Ama, combattuto le mafie, fatto interventi nelle periferie, aiutato concretamente le famiglie e le imprese in difficoltà con il Microcredito. Ora Roma è pronta a correre dopo essere ripartita. La nostra è una visione di come sarà la città da qui ai prossimi dieci anni. I fondi del Recovery e i progetti già approvati nel Pnrr daranno un impulso decisivo a questo processo. I romani non possono sprecare questa occasione. Non rinnovare la fiducia a Virginia Raggi significherebbe far piombare nuovamente la città nel baratro nel quale ha vissuto fino a cinque anni fa, vanificando l’enorme lavoro svolto dalla nostra Amministrazione.