Gualtieri festeggia, i 5 Stelle lo attaccano. Il destino di Roma Metropolitane era in mano al governo, che ha deciso di salvare la società con una norma proposta dall’esecutivo e approvata in Parlamento. Roma Metropolitane era in liquidazione da oltre tre anni, con perdite importanti e i lavoratori che protestavano contro il rischio di non ricevere più gli stipendi.
Il destino di Roma Metropolitane era in mano al governo, che ha deciso di salvare la società con una norma approvata in Parlamento
I timori erano legati anche al completamento di alcuni lavori, come quelli della Metro C. La norma per il salvataggio a cui il Parlamento ha dato il via libera permette alla società di agire economicamente al 9% del totale “dell’opera finanziata”. Per il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, si tratta di un risultato importante. Ma per il Movimento 5 Stelle è la testimonianza del fallimento del primo cittadino.
Gualtieri afferma che Roma Metropolitane “avrà la capacità economica per operare senza più la follia di essere pagata dal Comune di Roma, con la spesa corrente, e nel garantire la sua funzione di stazione appaltante potrà dedicarsi alla Metro C, ma anche a tutte le opere su ferro”. Si chiude, così, la “stagione di passività e contenziosi”. Di conseguenza, continua il sindaco, “avremo tutte le condizioni per la fusione con l’agenzia Roma servizi per la mobilità”.
Per i 5 Stelle il primo cittadino del Capitale ha di fatto ammesso il suo fallimento da sindaco e da ex ministro
I gruppi capitolini del M5S e della Lista civica Raggi sottolineano che ammettendo i meriti del governo Meloni, Gualtieri riconosce “il proprio fallimento nel ruolo di sindaco e come ex ministro dell’Economia e delle Finanze”. L’attuale sindaco avrebbe “evidenziato il suo totale disinteresse alle vicende di Roma Metropolitane all’epoca” in cui era ministro. D.C.