Onorevole Andrea Colletti (L’Alternativa c’è) come vede dall’opposizione questo governo?
“Dal caso McKensey a quello che sta succedendo con i vaccini, l’operato del governo mi sembra sempre più slegato dal rapporto con i cittadini. Draghi da una parte non dice una parola per dipanare i dubbi sul siero AstraZeneca e dall’altra preferisce appaltare a società private il Recovery. Viste le premesse direi che noi di Alternativa C’è abbiamo fatto bene a non votare la fiducia”.
Intanto nel Pd stanno cambiando un po’ di cose: a Zingaretti rinfacciavano di essere subalterno ai 5S. Con l’arrivo di Letta, a giudicare dalle sue prime mosse, crede che il paradigma stia invertendo?
“L’arrivo di Letta mi riporta indietro nel tempo, a quel famigerato governo di cui l’attuale segretario Pd era premier e di cui i 5S erano fieramente all’opposizione. Per quanto riguarda la subalternità poi, purtroppo il M5s sembra subirla da tempo. L’ha subita nel Conte 1 a vantaggio della Lega e nel Conte 2 a vantaggio del Pd e, mi duole dirlo, la sta subendo anche adesso nei confronti di Conte. Nel senso che per le deficienze della dirigenza la leadership gli è stata di fatto regalata, nonostante gli attivisti avessero deciso di non voler più un leader unico”.
Letta ha definito quello dell’ex ministro Gualtieri un “ottimo nome” come possibile candidato a sindaco di Roma, ma la sua discesa in campo sarebbe alternativa a quella della Raggi. Lei pensa che i vertici 5S, dopo averla più volte blindata, sarebbero disposti a sacrificarla?
“Gualtieri a Roma rappresenta l’élite della Capitale non certo le periferie, che però accolgono la quasi totalità degli abitanti della città e hanno dato tantissimo in termini di voti a Virginia. Se poi l’M5S convergesse su Gualtieri, sarebbe sicuramente una sconfitta su tutta la linea e una sconfessione plateale dell’amministrazione Raggi”.
Lei conosce bene le dinamiche interne al Movimento: è normale che la neo assessora Lombardi pretenda che la ricandidatura della Raggi passi attraverso le primarie di coalizione mentre lei entra nella Giunta Zingaretti senza neppure consultare gli iscritti su Rousseau?
“Il Movimento in questi anni ha cambiato troppe volte opinione in base ai dirigenti più in vista del momento. Anche l’offerta di Zingaretti alla Lombardi di entrare in giunta si inscrive in questo modo di ragionare che non prevede di passare da una votazione su Rousseau”.
Letta rilancia il maggioritario con il Mattarellum quando l’accordo stipulato tra i giallorossi sulla legge elettorale prevedeva il ritorno al proporzionale.
“Il maggioritario è servito storicamente a zittire quei partiti che parlavano fuori dal coro del finto bipolarismo. Soprattutto oggi ritornare a quel sistema, attraverso una legge maggioritaria, significherebbe chiudere l’esperienza 5 Stelle. A questo punto tanto varrebbe per loro entrare al Nazareno iscrivendosi al partito. Alternativa C’è è rimasta fedele all’idea che serva il proporzionale”.
Sulla riforma della giustizia, altro tema caro ai 5S, il ministro Cartabia ha affermato che la Bonafede è “da verificare e migliorare”, insomma la prescrizione torna nel mirino.
“Alfonso Bonafede ha fatto un ottimo lavoro sulla riforma della prescrizione e sull’anticorruzione. Per il resto nulla è stato fatto per accelerare i tempi della giustizia né per riformare il correntismo nel Csm. Da parte nostra mi sento di dire che sicuramente difenderemo il più possibile la riforma della prescrizione anche, se necessario, contro il probabile nuovo parere 5 Stelle”.