Cantine, magazzini e garage trasformati in appartamenti. Un cambio di destinazione d’uso che avverrebbe così, senza troppe difficoltà. È l’ultima trovata della Regione Lazio. Anzi, a dirla tutta, la proposta di legge era già stata presentata l’anno scorso – si trattava di tre testi separati – ma adesso il governatore Francesco Rocca ci riprova. Il provvedimento è già in commissione Urbanistica, politiche abitative e rifiuti.
Cantine, magazzini e garage trasformati in appartamenti. L’ultima trovata della Regione Lazio
La proposta di legge, introducendo norme in materia di recupero di spazi edilizi inutilizzati, renderebbe abitabili locali che al momento non lo sono. La maggioranza dà una spiegazione di matrice ecologista e dice che in questo modo si eviterebbe la cementificazione e ulteriore consumo di suolo – dopotutto a Roma, secondo i dati Ispra, ogni anno si costruisce una superficie pari a 150 campi da calcio e il tema continua a rimanere attualissimo. L’obiettivo dichiarato, però, non basta all’opposizione.
Il consigliere dem, ex assessore regionale all’urbanistica, Massimiliano Valeriani, crede infatti che questa legge serva “solo a raccogliere qualche consenso” e che “non avrà un impatto positivo sul territorio. La norma”, spiega, “mette a rischio la sicurezza e la salute delle persone, e in grandi città come Roma potrebbe avere ricadute pesanti con il fiorire di nuovi b&b o locali precari da affittare a studenti e stranieri”. Effettivamente basterebbe pensare alla tragica morte del giovane cingalese Sarang Perera rimasto ucciso nel 2011 durante un nubifragio all’interno del seminterrato in cui abitava e che gli era stato affittato, in zona Infernetto.
Se alcuni locali vengono definiti non abitabili qualche motivo ci sarà. Non per chi governa la Regione, evidentemente, che li definisce invece “strutture edilizie sottoutilizzate” e che con questa legge, quindi, vorrebbe in qualche modo dargli nuova vita. Come? Semplice: si abbasserà il solaio per raggiungere le altezze necessarie, si praticheranno “aperture anche nelle murature perimetrali” per rispettare il rapporto aeroilluminante. E se non dovesse essere fattibile? Si potrà derogare ai principi di sostenibilità ambientale ed efficientamento energetico. Ecco, facile facile. “È un condono mascherato o un condono preventivo”, tuona l’assessore all’urbanistica di Roma Capitale, Maurizio Veloccia.
La maggioranza giustifica l’iniziativa spacciandola per ecologista: “Così si evita la cementificazione”
“Stiamo pensando non a una rigenerazione urbana ma una degenerazione urbana. Se i garage diventano case, vengono meno anche i parcheggi. Inoltre si riducono gli oneri concessori. Si tratta di un intervento per strizzare l’occhio a chi vuole cogliere un po’ di reddito immobiliare”, conclude. Insomma, si sta parlando forse di un condono preventivo mascherato da rigenerazione urbana? Chissà. I firmatari della proposta di legge, Laura Cartaginese, Micol Grassetti e Nazzareno Neri, dicono di voler “incentivare e promuovere il raggiungimento degli obiettivi per favorire la rigenerazione urbana e per migliorare la qualità della vita dei cittadini e rilanciare territori soggetti a situazioni di disagio o degrado sociale ed economico”, ma secondo Valeriani la legge così pensata è confusa e andrebbe ritirata perché “non favorirà alcuna rigenerazione urbana, non migliorerà il fabbisogno abitativo e non favorirà il rilancio del settore edilizio”.
Tra gli obiettivi della legge, poi, quello del turismo: la proposta è in linea con la legge regionale sulle Disposizioni per il recupero ai fini abitativi e turistico ricettivi dei sottotetti esistenti. In questo modo, dunque, sottotetti, sottoscala, garage, magazzini e cantine potranno essere affittate, in barba a qualsiasi norma di sicurezza, giusto in tempo per il Giubileo del 2025. Mentre l’opposizione in Regione chiederà di ascoltare l’associazione Legambiente, il sindacato inquilini, l’assessore capitolino Veloccia e l’assessore alle Politiche abitative di Roma Capitale, Tobia Zevi, la maggioranza non pare voler fare marcia indietro. Insomma, in una Regione che ha problemi annosi da risolvere – basti pensare a quello della sanità – le priorità, ad oggi, sembrano essere altre.