Alla Asl di Frosinone, che serve 470mila utenti, sono stati avviati i lavori per il rifacimento dei Pronto Soccorso del capoluogo e di Sora, bypassando i problemi di bilancio evidenziati nei giorni scorsi dalla Regione Lazio, grazie ad un intervento del direttore generale Angelo Aliquò che ha deciso di non sacrificare ulteriormente pazienti e personale sanitario. Una scelta dovuta visto quanto ha annunciato dal governatore Francesco Rocca che tra i suoi primi atti ha ritenuto di dover fare “scelte dolorose per Frosinone e Latina”: “ciò significa operare una riorganizzazione profonda. Occorre instaurare un nuovo rapporto con le aziende ospedaliere.
La Regione distribuisce milioni alle cliniche private. E a Frosinone l’Asl locale ristruttura il Pronto soccorso come può
Bisogna ripensare tutto in maniera organica”. Parole che hanno messo in agitazione i sindacati Fp Cgil e Cgil di Latina e Frosinone che già hanno “sacrificato molto nell’era Polverini” e non intendono cedere quanto è stato faticosamente riottenuto ad una restaurazione della giunta Storace a guida Rocca. Con il nuovo governatore infatti, nonostante le promesse elettorali, è partita una stagione di tagli alla sanità pubblica e a pagarne le conseguenze saranno, come in questo caso, le province.
Così l’era Rocca ha costretto il direttore generale Aliquò alla progettazione ‘in house’ reperendo, con la Direzione strategica, le risorse economiche interne senza dover attendere i fondi regionali per accogliere in sicurezza e dignitosamente i pazienti nell’area di arrivo delle ambulanze. “Abbiamo utilizzato una quota dei fondi aziendali che possono essere investiti in scelte che riteniamo strategiche e necessarie come l’adeguamento del Pronto Soccorso di Frosinone e Sora che dal punto di vista logistico non aveva una camera calda facilmente raggiungibile durante le emergenze: lì i barellieri ed i medici si trovano oggi a dover fare un percorso ad ostacoli per superare un ‘muro’ formato da sette ambienti; specialmente se il paziente è grave e deve essere portato nella Sala Rossa, quella per i casi più gravi. I lavori prevedono l’abbattimento delle pareti, la creazione di un open space che sarà la nuova Sala Rossa con dieci letti divisi da tendoni, in cui il paziente grave arriva direttamente e può essere trattato senza attese – spiega a La Notizia il dg Aliquò da 11 mesi all’Asl di Frosinone – anche perché l’incremento dei posti letto in strutture private deciso dalla Regione per il decongestionamento dei Pronto soccorso penso che sia una cosa che non ci riguarda dal momento che sono posti previsti per i pronto soccorso romani. Noi abbiamo bisogno di medici ortopedici, pediatri, anestesisti, urologi e chirurghi perché è inutile incrementare i posti letto senza queste figure in numero sufficiente”.
Infine conclude rispondendo sul ritardo nell’approvvigionamento dei farmaci: “Forse intende che abbiamo faticato un po’ sotto questo aspetto perché non venivano fatte gare nell’Asl di Frosinone da dieci anni, ma venivano sempre prorogate. Infatti ho trovato, al mio arrivo, qui un contratto da 40mila euro prorogato fino ad un milione e 400mila euro ma abbiamo risolto”. Scelte che tolgono fondi alle Asl e alle Aziende ospedaliere per spostarli nelle tasche dei signori della sanità privata. Azioni legittime ma che lasciano perplessi non solo i cittadini, ma anche parte del mondo politico. Come nel caso della senatrice M5S Alessandra Maiorino che ha annunciato di voler approfondire in tutte le sedi alcuni degli atti della Giunta Rocca. Mentre parte della stampa, per riportare i fatti e svolgere il suo lavoro, si trova nel mirino di chi vorrebbe farla tacere.