Per consentire al San Raffaele di Rocca di Papa di ricevere i fondi stanziati dal progetto sperimentale per decongestionare i pronto soccorso laziali, il 5 maggio la struttura di Antonio Angelucci è stata nuovamente accreditata al sistema regionale. La delibera firmata dalla giunta guidata da Francesco Rocca riapre la Rsa chiusa durante la pandemia nel 2020 per un cluster che ha ucciso 21 anziani e ne ha contagiati circa 200.
Nella Rsa di Rocca di Papa morirono 21 anziani per un cluster Covid. Ora incasserà dalla Regione 5 milioni dal piano Pronto soccorso
Un fatto che provocò profondo dolore nella comunità dei Castelli e di tutta la regione Lazio e che indusse quest’ultima a revocare l’accreditamento perché si sospettava che non fossero state rispettate tutte le disposizioni anti-Covid. Ma anche se è vero che non solo al San Raffaele sono morti degli anziani resta il fatto che questa struttura, con l’operazione dei pronto soccorso targata Rocca, riceverà immediatamente, grazie al rinnovo dell’accreditamento, la cifra di oltre 5 milioni di euro, che vanno ad aggiungersi ad altri 5 milioni che verranno assegnati alle strutture sanitarie del ras della sanità privata.
Per Rocca, quindi, i malati con patologie complesse possono essere gestiti in hospice e Rsa. La Casa di Cura privata San Raffaele Rocca di Papa è una delle strutture ospedaliere di Tosinvest Sanità, cassaforte degli Angelucci, la cui principale finalità è il recupero funzionale e la prevenzione all’aggravamento del danno funzionale per patologie che non sono assistibili a domicilio, ma per le quali il paziente non necessita di un ricovero in strutture ospedaliere. Una struttura – scrivono sul proprio sito – per i ricoveri di Lungodegenza, di Residenza Sanitaria Assistenziale, e di Hospice (sia residenziale che domiciliare) dotata di 191 posti letto così ripartiti: 95 di Lungodegenza e 80 di Rsa.
E con la quale Rocca punta a curare i mali della sanità laziale spostando i soggetti che aspettano nei pronto soccorso per essere curati in strutture che non sembrano essere attrezzate per mettere in sicurezza i pazienti. “Fino a ieri eravamo una Rsa privata a 55 euro al giorno ed oggi finalmente siamo in attesa dell’accreditamento da parte dell’Asl. Abbiamo anche bloccato i ricoveri per tenere posti liberi a eventuali pazienti inviati dagli ospedali”, rispondono con entusiasmo dal San Raffaele di Rocca Di Papa alla nostra richiesta di informazioni sulla struttura.
Ma se a Rocca di Papa Angelucci festeggia per aver riavuto di nuovo l’accreditamento grazie al piano di Rocca, a Velletri, sempre ai Castelli, ci pensa il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini a chiedere la riapertura anche del San Raffaele di Velletri, struttura al centro di un’inchiesta della Procura che vede Angelucci accusato di istigazione alla corruzione per aver promesso all’ex assessore Alessio D’Amato – all’epoca responsabile della cabina di regia del servizio sanitario regionale – “il pagamento di una somma di denaro” se “avesse avallato” il pagamento dei crediti per la clinica.
A Velletri, divenuta il Polo delle attività istituzionali, da giorni c’è un via vai di politici della maggioranza, tra cui il ministro Orazio Schillaci che prima di apprestarsi a partire per il G7 in Giappone ha scelto lunedì di fare tappa all’Ospedale Paolo Colombo, accompagnato dall’Assessore al Bilancio della Regione Lazio, mister preferenze Giancarlo Righini. In vista delle prossime elezioni, l’idea è quella di rilanciare i lavori che verrano fatti nel presidio ospedaliero e per i quali sono stati stanziati 27 milioni di euro dalla precendete giunta Zingaretti nel 2021.