Ad un mese dalla sua elezione il neo governatore del Lazio Francesco Rocca non riesce ad esprimere una giunta. Ieri l’ennesima fumata nera nonostante gli annunci dei giorni scorsi.
Fratelli d’Italia forte del suo 34% non vuole lasciare spazio agli alleati così si continua a litigare sulle nomine e c’è anche chi minaccia di togliere il suo sostegno al presidente se non si accorda. I nomi che cambiano in continuazione vedono la squadra composta da dieci assessori, con due non eletti e un esterno. La spartizione prevede sei incarichi per FdI, con la delega alla Sanità per Rocca, mentre quattro assessorati, due a testa, per Lega e Forza Italia.
Giri di poltrone
Per Fratelli d’Italia la rosa dei papabili è composta dal meloniano Giancarlo Righini e il rampelliano Fabrizio Ghera. Il primo, Mr. preferenze del Lazio, avrà le deleghe al Bilancio e all’Agricoltura, mentre al secondo andrà l’assessorato ai Trasporti e Rifiuti. Alla vicepresidenza andrà una donna: l’ex eurodeputata Roberta Angelilli, con la delega allo Sviluppo economico e attività produttive.
Sempre in quota Fratelli d’Italia, Edy Palazzi dovrebbe diventare il nuovo assessore allo Sport, mentre Massimiliano Maselli occuperà l’assessorato di lavoro e formazione professionale. Ma a scombussolare i piani è l’entrata in mischia dell’ex vicesindaco di Frosinone Fabio Tagliaferri, che non è stato neppure candidato, ma reclama la guida dei Servizi sociali.
Una pretesa che avrebbe fatto saltare sulla sedia il primo dei non eletti di Fratelli d’Italia Antonello Innarilli. Per quanto riguarda la Lega, Pasquale Ciacciarelli è in pole per l’assessorato alla Cultura. Altro nome per cui si batte il Carroccio è Cinzia Bonfrisco, che avrà la delega al Turismo. Sul fronte Forza Italia, il secondo dei non eletti, Giuseppe Schiboni, dovrebbe guidare l’assessorato all’Ambiente.
L’ex sindaco di San Felice Circeo potrebbe così soffiare clamorosamente l’assessorato a Cosmo Mitrano e Giuseppe Simeone che pensavano di spuntarla. Ad accaparrarsi l’ultima casella in giunta della Scuola è l’ex deputata Maria Spena in quota Tajani. Il ministro degli Esteri per avrebbe convocato Rocca alla Farnesina il giorno dopo le elezioni chiedendogli di lasciarle un posto in giunta. Infine, per la presidenza del Consiglio regionale la scelta resta ben salda su Antonello Aurigemma di FdI che non molla.
La dead line di Rocca
Un elenco comunque provvisorio e di cui si è discusso l’altra sera in una riunione con i vertici nazionali del centrodestra che sono tornati a batter cassa. Claudio Fazzone (Fi) e Claudio Durigon (Lega) avevano infatti dichiarato in una nota congiunta poche ore prima dell’ennesima fumata nera sulla giunta: “Al momento non c’è stata alcuna definizione della squadra di governo. Siamo fiduciosi di trovare, nelle prossime ore, il giusto equilibrio insieme al presidente Francesco Rocca”.
Mentre nella riunione con il deputato Paolo Trancassini (FdI) hanno cercato una nuova quadra per spuntare qualche delega in più, ma la partita resterà aperta almeno fino a lunedì che, si spera, dovrebbe essere il termine ultimo perché il Lazio riparta con un nuovo governo. Dalla spartizione resta ancora fuori l’assessorato alla Sanità che Rocca ha deciso, almeno per il momento di tenere per sé, nonostante le accuse da più parti sollevate di conflitto d’interesse dal momento che il governatore ha lavorato fino a novembre scorso per il Ras della sanità privata Antonio Angelucci.