Dopo la nomina di Marcello De Angelis a capo della comunicazione della Regione Lazio è arrivata la richiesta dell’Anpi che chiede la sua revoca immediata. Un atto dovuto visto il passato di De Angelis che lo colloca nell’estrema destra, ma non solo il Capo della comunicazione di Rocca ha scritto delle canzoni
come riportato da La Notizia che celebrano il fascismo, nonostante in questo Paese “L’apologia del fascismo, nell’ordinamento giuridico italiano, è un reato previsto dall’art. 4 della legge Scelba attuativa della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione”.
Ma la Regione Lazio oggi lo ha comunque nominato con un incarico da 110mila euro l’anno che verranno non versati da Rocca ma da tutti i cittadini del Lazio.
Croce Nera
Marcello De Angelis che lavorava in Croce Rossa a fianco di Francesco Rocca non è l’unico ad avere un passato controverso. Infatti nell’ associazione umanitaria che rivendica la “neutralità ideologica” ha lavorato anche l’ex terrorista dei Nar Paolo Pizzonia, che Rocca ha difeso nel 2017 con un comunicato stampa dove dichiarava «Un ex terrorista dei Nar al mio fianco? Certo che sì, non è il primo caso».
Il comunicato dell’Anpi
«Un nostalgico del fascismo che scrive e canta brani inneggianti al Duce in concerti con saluti romani e che in passato ha dichiarato di essere favorevole all’abolizione della festa del 25 Aprile non può rappresentare la comunicazione ufficiale della Regione Lazio»- scrive La presidenza ANPI – Comitato provinciale di Roma-esprimiamo la nostra profonda indignazione per la nomina di Marcello De Angelis, presso la Regione Lazio, come responsabile della comunicazione istituzionale del presidente Francesco Rocca.
Marcello De Angelis è stato militante del “Fronte della Gioventù” e di “Lotta Studentesca”, con l’ex Nar Luigi Ciavardini (condannato in via definitiva per la strage di Bologna) ha fondato “Terza Posizione”.
Arrestato a Londra nel 1989 e detenuto per tre mesi nel carcere di massima sicurezza di Brixton, nello stesso anno De Angelis è tornato in Italia e si è costituito, venendo condannato a 5 anni e mezzo di carcere per associazione sovversiva e banda armata. Tornato libero si è dedicato, tra altre cose, alla scrittura di canzoni nostalgiche, inneggianti al fascismo e al duce. Basta fare una ricerca in rete per scoprire che fino a pochi anni fa De Angelis si esibiva come cantante e frontman del gruppo 270 bis ( il nome fa riferimento al reato di terrorismo ed eversione) in concerti che finivano per divenire raduni di militanti dell’estrema destra, con tanto di saluti romani e slogan fascisti, per propagandare e fare apologia del Ventennio e della dittatura di Benito Mussolini.
Ci sorprende che nessuno si sia preoccupato di verificare questi aspetti che caratterizzano da sempre la figura politica dell’ex direttore del Secolo d’Italia ed ex parlamentare, che non sono conciliabili con una funzione pubblica, retribuita con 110mila euro all’anno, con soldi di tutti i cittadini del Lazio.
Un nostalgico del fascismo non può rappresentare le istituzioni democratiche, nate dalla Resistenza e dall’antifascismo. Per questo chiediamo al presidente Rocca l’immediata revoca della nomina all’ex terrorista De Angelis».