Francesco Rocca ha presentato alla stampa il bilancio dei suoi primi 100 giorni da governatore del Lazio. Un elenco di azioni portate avanti dalla sua Giunta che si scontra, però, con la contronarrazione delle opposizioni.
A cominciare da quella del suo avversario politico nella corsa alle ultime regionali, l’ex dem Alessio D’Amato. L’assessore dell’era Zingaretti, ha espresso forte preoccupazione per la sanità laziale di nuovo a rischio commissariamento.
Perplessità che vanno nella direzione opposta a quanto ha dichiarato Rocca che ha annunciato, tra le altre cose, anche la riapertura dell’Ospedale San Giacomo senza uno studio di fattibilità né una previsione di spesa e che costerà la chiusura di 4 strutture in periferia.
A smentire Rocca anche il consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Adriano Zuccalà. Per D’Amato, Rocca crede ancora di essere in corsa per l’elezione: “Purtroppo, il bilancio dei primi 100 giorni è ancora connotato dai toni della campagna elettorale. Per il Servizio sanitario regionale temo che con questo andazzo a fine anno il tavolo tecnico di verifica accerterà, per la prima volta dopo 10 anni, un disavanzo superiore alla soglia di allerta del 5 per cento del Fondo sanitario, ovvero oltre i 700 milioni di euro, superando così il disavanzo del 2013 che fu di 669 milioni di euro. Questo inevitabilmente comporterà il ritorno al regime di commissariamento – ha tagliato corto l’ex assessore -. Nella prima delibera di Giunta ha distribuito 23 milioni di euro aggiuntivi alle strutture sanitarie private accreditate, c’è uno sforamento del tetto di spesa della sanità privata così come previsto dal decreto legge 95/2012, che ipotizzo sarà inevitabilmente oggetto di attenzione da parte del Tavolo di rientro. Le chiacchiere stanno a zero, la campagna elettorale è finita e purtroppo vedo un mancato controllo della spesa sanitaria”.
Ma non è tutto. “Sul Pnrr missione 6 – ha aggiunto D’Amato – Rocca non chiarisce né lo stato dell’arte né la tempistica. Inoltre, non ha detto che su Roma sono venute meno due strutture importanti, una ad Arco di Travertino e una a Piazzale Ostiense. La trasparenza è la prima cosa, e sarebbe utile rendere noto al Consiglio Regionale il cronoprogramma della missione 6 dei Fondi del Pnrr, oltre 800 milioni, il cui utilizzo è indispensabile per rafforzare la sanità territoriale”.
Rocca gioca la carta del San Giacomo ma i lavori degli altri ospedali sono fermi, ha sottolineato D’Amato. “Così come non vi è traccia nei primi 100 giorni dello stato di avanzamento dei sei nuovi ospedali pubblici già programmati (ospedale del Golfo Formia-Gaeta, il nuovo ospedale di Latina, il nuovo ospedale della Tiburtina, il nuovo ospedale di Rieti, il nuovo ospedale di Acquapendente e il nuovo ospedale di Amatrice) – ha concluso l’ex assessore -. Sul San Giacomo attendo di vedere il piano di fattibilità e i costi, prima di esprimere giudizi, ma poiché il Dm 77 prevede al massimo moduli da 40 posti, significa che saranno tagliate almeno 4 strutture in periferia”.
Rocca fa il bilancio dei primi 100 giorni, M5s attacca
Non le manda a dire al governatore neppure Zuccalà. “I primi 100 giorni di Rocca sono stati caratterizzati da un sostanziale immobilismo. Le uniche attività portate avanti sono quelle tracciate sul solco della legislatura precedente, come la cabina di regia per la blue economy – ha spiegato il consigliere M5S -. Ad oggi abbiamo visto solo il dirottamento di fondi pubblici per la sanità verso il privato, la volontà di realizzare l’inceneritore di Roma e di aumentare il numero di questi impianti in tutta la Regione e le incessanti trattative per commissariare poltrone da dividere tra le fila della maggioranza – ha concluso Zuccalà -. Dicevano di essere pronti a governare, invece le promesse fatte in campagna elettorale non hanno trovato riscontro e ancora non si vede nemmeno l’impalcatura iniziale degli obiettivi da raggiungere”.