Il tripudio d’applausi alla Meloni, da destra e da sinistra, per il caso di Cecilia Sala mi sembra surreale. Il suo arresto è stato un guaio combinato dal governo italiano, prono a ogni desiderio dell’America.
Anita Bellei
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Gentile lettrice, sono d’accordo, anche sull’espressione “basso impero”. L’arresto della Sala è stata una chiara ritorsione per il fermo dell’ingegnere iraniano Abedinia cui Roma aveva dato parere favorevole. Ma era ovvio che l’uomo non avesse commesso reati, come ora si è accorto anche Nordio.Abedinirisiede da anni in Svizzera e lì sarà arrivata per prima la richiesta di cattura americana, cestinata da Berna per inconsistenza. Allora gli Usa, per andare sul sicuro, hanno ripiegato sulla serva Italia. Quile cose si son messe male, la Sala è finita in carcere e la Meloni è corsa da Trump a chiedere il permesso di scambiare l’ingegnere con la ragazza. Ora tutti ringraziano la Meloni. Ma i destri fanno e disfano da soli:appiccano il fuoco e se lo spengono, con i sinistri al solito confusi e a bocca aperta. Intanto oltre Atlantico ElonMusk insulta il premier britannico Starmer, attacca Nigel Farage (amico di Trump) perché non abbastanza duro sulla politica degli immigrati, e loda invece l’Afd tedesca. Quel genio di Steve Bannon attacca Musk: vile affarista, pensa solo ai soldi. E Trump, per non essere da meno, annuncia le invasioni di Panama e Groenlandia e l’annessione del Canada come 51° stato dell’Unione. È appunto roba da basso impero. Avrà notato che l’unica voce silente è quella del vice presidente, J.D. Vance. Forse perché conserva un po’ dibuon senso? Me lo auguro.