Il cielo sopra Ciampino, dal 26 marzo scorso rimane silenzioso dalle 23 alle 6 del mattino successivo. Il Tar ha infatti decretato lo stop a decolli e atterraggi notturni in corrispondenza dell’avvio ufficiale dell’orario estivo dei voli. Il provvedimento è solo l’ultima tappa di una diatriba che contrappone da tempo gli abitanti di Ciampino, Marino e Roma, e i vettori che utilizzano lo scalo.
A Ciampino cittadini furiosi per l’inquinamento acustico. E il caso dell’aeroporto romano finisce in Parlamento
A Ciampino e nelle zone limitrofe, infatti, i cittadini sono allo stremo. Il rumore degli aerei che decollano o atterrano, soprattutto di notte, è diventato insopportabile. Tanto che lo scorso 21 marzo il Movimento 5 Stelle ha presentato un’interpellanza parlamentare (primo firmatario l’ex ministro Sergio Costa, co-firmatari i deputati Alfonso Colucci, Ilaria Fontana, Daniela Morfino e Patty L’Abbate), chiedendo allo Stato di intervenire su una materia spinosa ma spesso sottovalutata, quella dell’inquinamento acustico.
Alfonso Colucci, nella sua esposizione all’aula dell’interpellanza e poi nella sua successiva replica al Governo, ha illustrato come sia urgente e necessaria per la popolazione residente l’attuazione di azioni di risanamento dell’inquinamento acustico prodotto dall’aeroporto. Fino al momento dello sviluppo dei voli low cost il rapporto tra aeroporto e popolazione si era mantenuto pacifico, ma a partire dai primi anni Duemila c’è stata una crescita esponenziale dei voli.
Arpa Lazio dal 2008 rileva con centraline fisse il rumore aeroportuale e l’inquinamento dell’aria
La difficile situazione ambientale nella quale si trovano i residenti è stata attestata dall’Arpa Lazio, che dal 2008 ha attivato con centraline fisse un monitoraggio del rumore aeroportuale e dell’inquinamento dell’aria. Le preoccupazioni dei residenti sono state confermate da due indagini epidemiologiche sulla situazione sanitaria dei cittadini esposti. Gli studi “Sera” (Studio effetti rumore aeroportuale salute residenti) e “Samba” (Studio effetti ambiente salute bambini), condotti dall’Istituto Epidemiologico Regionale, hanno evidenziato rischi per la salute, soprattutto nei bambini.
Nel 2018 con un decreto del Governo era stato ridotto del 30% il numero di voli commerciali, ma il provvedimento è rimasto inapplicato
Nel 2018, quando Sergio Costa era ministro dell’Ambiente, aveva emanato il Decreto Ambiente n. 345 del 2018, che prevedeva, tra le altre cose, una riduzione del 30 per cento del numero di voli commerciali da circa 100 65 al giorno, il blocco dei voli notturni, una graduale sostituzione dei Boeing 737-800 con nuovi velivoli Boeing a minore impatto acustico, nonché il risanamento acustico presso gli edifici scolastici esposti alle emissioni acustiche dei velivoli, sia in fase di atterraggio che di decollo.
L’attuazione del decreto era stata contrastata presso il Tar soprattutto da Ryanair, ma a ottobre 2021 era stata emessa la sentenza finale del Consiglio di Stato che respingeva totalmente le motivazioni della compagnia low cost irlandese e di altri vettori, rendendo il decreto applicabile. Decreto che è rimasto, però, in gran parte inapplicato. La riduzione del numero di voli giornalieri, ad un massimo complessivo di 128 al giorno, ha denunciato il 22 marzo scorso il Comitato aeroporto Ciampino, “è stata violata dai voli business che hanno superato il numero massimo consentito per questa categoria nei mesi di maggio giugno e luglio 2022. Il divieto di volo notturno tra le 23 e le 6 del mattino è stato violato da almeno 515 voli da gennaio 2022 ad oggi”.
Il Tara ora ha imposto il blocco dei voli notturni
I residenti hanno quindi accolto con sollievo il blocco dei voli notturni imposto dal Tar a partire dal 26 marzo, ma la quiete potrebbe durare solo fino a ottobre. L’11 di quel mese ci sarà una nuova udienza in concomitanza con il ritorno all’orario invernale dei voli. Le compagnie aeree sono infatti decise a dare ancora battaglia.