Sono riprese questa mattina, come avvenuto ieri, le ricerche degli ultimi 5 dispersi del disastro della Marmolada. Quattro droni saranno in volo sul ghiacciaio, due del Soccorso alpino veneto e altri due dei Vigili del fuoco di Trento, per passere al setaccio la zona in cui la frana ha travolto gli alpinisti che domenica stavano salendo lungo la via normale.
Quattro droni in volo sulla Marmolada. Si cercano gli ultimi cinque dispersi del disastro di domenica
Oltre ai droni, ci sono anche due operatori della Guardia di finanza a capanna Ghiacciaio. Intanto prosegue anche il trasporto delle attrezzature necessario per l’intervento “vista e udito” di una squadra scelta di tecnici del Corpo nazionale del Soccorso alpino e speleologico che, assieme alle Unità cinofile, potrebbe tornare sul ghiacciaio giovedì per fare delle ricerche sul posto.
Le ricerche, tuttavia, potrebbe arrestarsi. Perché tra oggi e domani sono previsti forti temporali. La speranza dei soccorritori e che la pioggia possa in qualche modo ripulire la superficie e consentire una visuale migliore agli operatori che eventualmente interverranno sul ghiacciaio.
Riunione operativa in Procura a Trento. I pm non escludono prevedibilità, negligenza o imprudenza
Riunione operativa in Procura a Trento, questa mattina, per un primo bilancio sulla valanga della Marmolada e per stabilire i primi passi dell’inchiesta per disastro colposo aperta nei giorni scorsi contro ignoti. Il procuratore di Trento, Sandro Raimondi, ha detto che “in questo momento possiamo escludere una prevedibilità e una negligenza o imprudenza”.
Per i pm di Trento la priorità, al momento, è procedere con l’esame del Dna, affidato al Ris dei Carabinieri, per un nome a una delle 7 vittime, ancora non identificata e ai cinque dispersi: il 22enne studente universitario, Nicolò Zavatta, Erica Campagnano e il compagno Davide Miotti, Emanuela Piran e Gianmarco Gallina, tutti veneti. Sei le vittime finora identificate: due turisti originari della Repubblica Ceca, la trentina Liliana Bertoldi e i tre veneti Paolo Dani, Filippo Bari e Tommaso Carollo.