Alla fine l’Italia ha chiuso con 28 medaglie complessive. Meglio di quanto previsto. L’obiettivo fissato dal Coni erano le 25 medaglie tenendo conto anche degli infortuni dell’ultima ora. Eppure alla fine il bilancio di Rio 2016 sorride agli atleti azzurri ed è migliore rispetto a quello di Londra di quattro anni fa. Otto medaglie d’oro, 12 d’argento e 8 di bronzo. Titoli che valgono il nono posto finale nel medagliere della spedizione brasiliana. Quattro anni fa a Londra le medaglie erano state sempre 28, con lo stesso numero di medaglie d’oro ma meno d’argento e più di bronzo. Ecco perché quella di Rio può essere definita un’Olimpiade migliore.
CASA AZZURRI – Soddisfatto il Coni. Nella conferenza stampa di fine Giochi tenutasi a Casa Italia a Rio de Janeiro il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha espresso tutta la sua gioia: “Quella di Rio è stata un’esperienza molto sofferta, sono felice ed orgoglioso di essere presidente del Coni, ma soprattutto di essere italiano. Ho sofferto molto, nei primi giorni sono stato sotto antibiotici”, ha raccontato Malagò, “ma ho sentito il dovere di esserci e sono stato orgoglioso quando veniva issato il tricolore”. Sull’ultima giornata di gare Malagò c’ha tenuto a fare un inciso sulla finale di pallavolo persa con i padroni di casa brasiliani e sulla lotta di bronzo: “Quasi dispiace più per un argento che non la felicità per un bronzo” ha detto in riferimento ai risultati dell’Italvolley e di Chamizo. Ho sperato nel colpo grosso, ma alla fine va bene il bronzo. Sulle farfalle ci sono tanti rimpianti, Fontana è stato vittima dell’imponderabile, Meucci stava facendo bene e si è ritirato. Il volley? Ti fa capire che per vincere non devi essere solo più forte, ma molto più forte. Quest’oro l’avevo sognato, ma chapeau alla pallavolo, che da Atlanta ad oggi è andata a medaglia cinque volte su sei”.