La gup del Tribunale di Tempio Pausania, Caterina Interlandi, ha rinviato a giudizio Ciro Grillo, figlio del fondatore del M5S, e i tre amici Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti una giovane italo-norvegese. Il processo si aprirà il 16 marzo 2022.
Il procuratore Gregorio Capasso ha già annunciato che rappresenterà l’accusa: “Il nostro impianto accusatorio ha retto”. I quattro giovani avevano a suo tempo comunicato la rinuncia al rito abbreviato Il presunto stupro di gruppo sarebbe avvenuto nel residence di Beppe Grillo a Cala di Volpe, in Costa Smeralda nel luglio 2019 (leggi l’articolo).
La Procura di Tempio Pausania, che aveva richiesto il rinvio a giudizio nel giugno scorso (leggi l’articolo), accusa i quattro di aver violentato la studentessa italo-norvegese. A Ciro Grillo, Capitta e Lauria è contestato pure un secondo abuso, che sarebbe stato commesso ai danni di una amica, con una foto hard scattata alla ragazza come se fosse una preda. I fatti contestati sono avvenuti alle prime ore del 17 luglio 2019.
Secondo la denuncia presentata otto giorni dopo dalla ragazza ai carabinieri di Milano, prima ha abusato di lei Francesco Corsiglia da solo e in seguito gli altri tre, contemporaneamente. Gli indagati sostengono che tutti gli incontri siano stati consenzienti.
“Abbiamo assistito alla pubblicazione di frammenti di atti mal interpretati, oggi la gup ha risposto a questo tentativo di sgretolare atti che hanno un significato ben preciso” ha detto l’avvocato Giulia Bongiorno, legale della ragazza che ha denunciato i quattro coetanei, commentando la decisione della gup di Tempio Pausania. “Non sono felice ma sono soddisfatta – ha aggiunto il legale -, la mia assistita soffre tuttora e ho atteso per dire che si è assistito a una distorsione da parte di alcuni giornali e la ragazza è finita sul banco degli imputati, ma il materiale probatorio racconta una verità diversa”.