Rinnovo contratto Sanità pubblica: nella tarda serata di mercoledì 15 giugno, Aran e i sindacati hanno raggiunto un accordo che interesserà circa 550 mila dipendenti.
In cosa consiste l’accordo tra Aran e sindacati rispetto al Servizio sanitario nazionale
Il contratto di lavoro di circa 550 mila dipendenti della Sanità pubblica del Servizio sanitario nazionale è stato rinnovato. L’ipotesi di rinnovo del Contratto nazionale dei lavoratori del comparto è stato sottoscritto nella tarda serata di mercoledì 15 giugno e riguarda infermieri, radiologi, ostetriche, ricercatori, personale amministrativo e molti altri ancora.
Il raggiungimento dell’accordo, secondo quanto riferito dai sindacati, rappresenta il primo risultato importanteraggiunto in merito alla questione e si configura come un riconoscimento nei confronti dei lavoratori che si esprime da un punto di vista economico. È previsto, infatti, un aumento minimo medio lordo mensile di 90 euro ma si è concordato anche su altre specifiche indennità di categoria.
Rinnovo contratto Sanità pubblica, ultime notizie: cosa cambia per circa 550 mila dipendenti
A quanto si apprende, il contratto ha una validità indicata al 2019/2021 e riguarda nello specifico 545 mila lavoratori e lavoratrici del comparto Sanità.
L’accordo relativo al rinnovo del contratto per i dipendenti della Sanità pubblica è stato firmato da Aran e dalle sigle sindacali Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Nursind e Nursing Up. In particolare, i sindacati che hanno lottato e partecipato alla battaglia per il rinnovo dei contratti hanno espresso “grande soddisfazione per un risultato importante e atteso da tempo”.
Le sigle sindacali, inoltre, hanno dichiarato quanto segue: “Con questo rinnovo, a fronte delle risorse stanziate dal governo riconosciamo salario, diritti e tutele a lavoratrici e lavoratori che in questi anni difficili hanno affrontato l’emergenza pandemica garantendo la tenuta del Servizio sanitario e la salute dei cittadini. Il contratto rappresenta un punto di partenza per un effettivo rilancio del Servizio sanitario, che dovrà passare adesso da maggiori risorse e da assunzioni stabili”.