Da settimane la sua giunta è oggetto di una martellante campagna stampa da parte del principale giornale della regione, L’Unione Sarda. La testata cagliaritana attacca un giorno sì e l’altro pure la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, in particolare sul tema delle devastazioni che porteranno le pale eoliche nell’isola.
Una campagna talmente martellante, che oggi Todde ha preso carta e penna e ha scritto direttamente al “Popolo sardo”. Una lettera aperta pubblicata da La Nuova Sardegna, con la quale la presidente ha voluto mettere un punto fermo: “Non permetteremo che Sardegna sia svenduta”, ha scritto.
Gli attacchi alla giunta Todde da parte de L’Unione Sarda
Ma per capire motivo e contenuto della missiva, occorre un passo indietro: l’Unione Sarda, dicevamo, testata conservatrice e fortemente avversa al campolargo, da giorni attacca la giunta di centrosinistra, accusandola di aver dato mano libera agli speculatori del green. L’editore del giornale, il costruttore Mario Zuncheddu, è arrivato a scrivere personalmente diversi editoriali contro Todde (con buona pace dell’indipendenza della redazione), seguito a ruota dall’inchiestista di punta del giornale, Mauro Pili, giornalista, già presidente della Regione Sardegna ed ex deputato di Forza Italia in tre legislature.
In particolare, Pili, contro “l’invasione delle pale” ha rievocato lo spirito della rivolta di Pratobello del 1962 – quando i pastori di Orgosolo insorsero per difendere i pascoli che l’esercito voleva trasformare in poligono -. L’ex presidente ha rievocato quei moti, mentre lanciava l’allarme per il possibile scempio dell’area vicina alla Basilica di Saccargia di Codrongianos (SS), dove dovrebbe sorgere un parco eolico. Peccato poi che il Fatto Quotidiano abbia svelato come il permesso a costruire quel parco eolico lo avesse firmato proprio la giunta di Mario Pili nel 2003…
I progetti approvati dal predecessore Solinas
Così come il giornale, seguita da numerosi comitati più o meno spontanei, evita di ricordare che fu il predecessore di Todde, il sardista-leghista Christian Solinas, a dare il via libera a centinaia di progetti sull’isola, progetti ora bloccati dalla maggioranza Todde che, come primo atto della giunta, ha votato una moratoria di 18 mesi su ogni progetto eolico e fotovoltaico.
Come scrive il decano dei giornalisti sardi, Mario Guerrini nel suo Osservatorio: “Sull’eolico l’Unione Sarda ha inventato una martellante campagna stampa. Da cui ogni responsabilità sulla invasione green sembra discendere direttamente e indirettamente dalla nuova Giunta. In carica da pochi mesi. Mentre si tacciono le responsabilità dei cinque anni del precedente governo regionale. Che a eolico e fotovoltaico ha spalancato le porte”.
Un messaggio contro la “disinformazione”
È alla luce di tutto ciò che si devono leggere le parole di Todde di ieri. “Negli ultimi giorni mi avete scritto e fermato spesso per chiedermi una risposta chiara alle bugie che alcuni, sapendo di mentire, hanno deciso di raccontare contro di me”, scrive, “Avete pienamente ragione a volere dei chiarimenti, perché in gioco c’è la mia credibilità, quella della Giunta e della maggioranza che rappresento, e il popolo sardo deve essere messo in condizione di capire e di farsi un’idea basata sui fatti e non sulle menzogne”.
“La disinformazione mina alla base questo fondamentale principio, perché da informazioni false derivano ragionamenti corrotti, decisioni sbagliate e, potenzialmente, azioni pericolose”, prosegue la Presidente,. “La Giunta regionale e gli uffici della Regione stanno lavorando senza sosta alla stesura della mappa delle aree idonee e abbiamo già organizzato e tenuto diversi incontri con i sindaci, con i comitati e con tutti i portatori di interesse coinvolti nella definizione delle aree idonee (a ospitare gli impianti eolici, ndr)”.
“La Regione non solo individuerà le aree idonee, ma individuerà chiaramente e con precisione anche quelle non idonee all’istallazione di impianti per la generazione di energia da fonti rinnovabili. Faremo il nostro lavoro fino in fondo e non permetteremo, a differenza di chi ci ha preceduto negli anni, che la Sardegna venga ancora calpestata e svenduta”, conclude.