Rimpasto in vista a Palazzo Marino dopo l’elezione di Maran a Bruxelles

Sala al lavoro per il dopo-Maran: "Sto pensando a varie soluzioni", dice. e intanto esplode la polemica per la querela al giornalista del Fatto.

Rimpasto in vista a Palazzo Marino dopo l’elezione di Maran a Bruxelles

Restyling in arrivo per la giunta di Beppe Sala, dopo le elezioni europee. L’addio dell’ormai ex-assessore Pd alla Casa, Pierfrancesco Maran, apre infatti un buco nel gruppo di fedelissimi del sindaco. Che dovrà essere tappato velocemente. “Sto pensando a varie soluzioni – ha spiegato mercoledì mattina Sala -, vediamo quale sarà quella che mi garantisce di più anche una copertura rispetto a un tema come quello della casa, che è un tema delicato, su cui io voglio segnare l’ultima parte del mio mandato. E anche lì qualche idea ce l’ho”.

Comunque, ha aggiunto “penso che settimana prossima lo decideremo. Ovviamente stiamo aspettando l’ufficializzazione di Maran” da parte del ministero dell’interno, che dovrebbe arrivare la prossima settimana”.

A chi gli ha chiesto se ne ha parlato con la segretaria Elly Schlein o con Alessandro Zan, eletto coi dem sia nella circoscrizione di Nord-Ovest, la stessa dove Maran è arrivato sesto su cinque seggi, sia in quella di Nord-Est, e per il quale l’elezione di Maran è stata in bilico, ha risposto: “Ho parlato con la segreteria, ho parlato a lungo in questi giorni con Elly Schlein. In realtà, non abbiamo parlato del rimpasto, più che altro di logiche politiche, di quello che è successo a Milano e abbiamo fatto analisi del voto”.

“Il nuovo assessore lo scelgo io”

Comunque, “se devo dire una cosa pro-Pd, non sono mai stato condizionato nelle scelte e non lo sarò neanche stavolta. Ma a partire dalla Schlein in giù, non lo fanno veramente mai, per cui è frutto del mio pensiero, alla ricerca dei profili più competenti”. Tradotto, scelgo io e meglio se non è un esponente del Pd (si era parlato a lungo del capogruppo in consiglio comunale Filippo Barberis), anche perché i rapporti tra Sala e Partito Democratico, al di là dell’euforia post-elettorale, sono tutt’altro che distesi. Lo testimoniano le continue dichiarazioni divergenti di Sala e di un big come il capogruppo al Pirellone, Pierfrancesco Majorino, il quale più volte è stato costretto a “rettificare” alcune affermazioni del sindaco, vedi quelle sui Cpr…

Grazie ai “resti” nel Nord-Est, Maran approda a Bruxelles

Per Maran comunque l’approdo a Bruxelles sembra ormai scontato, grazie anche a “resti” che hanno ripescato la candidata non eletta direttamente Annalisa Corrado (voluta fortemente da Schlein) nella circoscrizione Nord-Est. Così Zan opterà per accettare l’elezione in quel distretto, liberando il posto per l’ex assessore.

Le polemiche per la querela di Sala a Gianni Barbacetto

Oltre al rimpasto, a tenere banco a Palazzo Marino sono anche le polemiche per la scelta di Sala e di tutta la giunta di querelare il giornalista del Fatto Quotidiano, Gianno Barbacetto, per alcuni articoli – postati sui social – nei quali criticava il Comune  per la questione dei grattacieli fantasma, e per alcune dichiarazioni definite “lesive e diffamatorie”. Una scelta “curiosa”, anche perché a essere stato querelato è stato il solo Barbacetto e non anche il giornale nel quale ha pubblicato gli articoli incriminati, facendo così ricadere l’azione legale sulle spalle del solo giornalista.

Il verde Monguzzi contro la l’azione legale

“Io non condivido”, ha fatto sapere il consigliere verde Carlo Monguzzi, “fossi stato il Sindaco avrei chiamato il giornalista e affrontato con lui le questioni, solo dopo avrei preso eventuali provvedimenti. Se poi consideriamo che domani arriva in parlamento il Condono di Salvini, la decisione appare politicamente proprio stonata. Preoccupante sarebbe se il Comune continuasse a difendere a spada tratta i propri provvedimenti senza riconoscere alcun errore e sperasse nel colpo di spugna del governo per risolvere I problemi”, ha concluso.

Rimpasto in vista anche al Pirellone col probabile addio di Lara Magoni

Ma un rimpasto, probabilmente, arriverà anche al Pirellone, dove a fare le valige per l’europarlamento potrebbe essere la sottosegretaria con delega Sport e Giovani, Lara Magoni. “Un rimpasto sicuramente è previsto se deciderà di optare per il seggio del Parlamento europeo”, ha detto Attilio Fontana, “ma non credo ce ne siano altri in previsione”.

Fontana “blinda” il suo pupillo Bertolaso

Un messaggio diretto soprattutto a blindare l’assessore al Welfare Guido Bertolaso: “Mi sembra che il mio desiderio che continui per tutto il mandato a fare l’assessore sia ovvio. È una persona che svolge bene il suo lavoro e deve poterlo portare a compimento. Quindi è chiaro che Bertolaso continui la sua attività con grande impegno”.

Una blindatura che arriva dopo le polemiche per le “trasferte” a caccia di sanitari in mezzo mondo, che tanto hanno fato infuriare i lavoratori della Sanità lombarda. “Tutte le cose che fa Bertolaso e che sono ogni tanto sottoposte a polemiche, come per esempio la ricerca di personale ospedaliero all’estero, lui le dice solo un poco prima rispetto agli altri – ha aggiunto Fontana -. Adesso leggo sui quotidiani che il governo cerca di recuperare personale all’estero per coprire i drammatici buchi che esistono nella nostra sanità, sia per quanto riguarda medici che infermieri, e di seguire quindi il nostro esempio. Bertolaso ha questo unico difetto: quello di vedere più lungo e prima degli altri”.