“Sulla durata dei processi il governo si gioca tutto il recovery, non solo quello legato alla Giustizia”. A mettere i puntini sulle i è la ministra Marta Cartabia (nella foto) nel corso dell’incontro sui temi della riforma della Giustizia coi capigruppo delle Commissioni di Camera e Senato.
“La Commissione europea ha imposto al governo italiano alcune condizioni per ottenere i 191 miliardi dei fondi Next Generation EU. Per quanto riguarda la Giustizia gli obiettivi sono chiari: in cinque anni dobbiamo ridurre del 40% i tempi dei giudizi civili e del 25% dei giudizi penali” ha riferito la guardasigilli che, evidentemente, è preoccupata per le divisioni che sul tema ancora dividono la maggioranza.
A suo dire, infatti, si tratta di “obiettivi davvero ambiziosi. entro la fine del 2021 devono essere approvate le leggi di delegazione per la riforma del processo civile, penale e del Csm”. “Vorrei che fosse chiara la responsabilità che abbiamo anzitutto noi esponenti del governo – ha aggiunto Cartabia – e rappresentanti politici in parlamento. Se non approveremo queste tre importanti leggi di delegazione entro la fine dell’anno, mancheremo a un impegno assunto con la Commissione Ue”, e “perderemo le risorse del Recovery” saranno a rischio.
Leggi anche: Dal Regionalismo alla Giustizia. I disastri del Pd che insegue la Lega. Lo sciagurato Titolo V anti-devolution non è bastato. Ora la rincorsa continua sul processo penale.
Così per superare i numerosi mal di pancia e per dirimere uno dei nodi più complicati, ossia la prescrizione, la Cartabia rivela che sono pronte due proposte dalla Commissione che si occupa del ddl penale. Proprio sul lavoro del gruppo di esperti è intervenuto il presidente grillino della Commissione Giustizia alla Camera, Mario Perantoni, che ha raccontato che dopo la riunione di ieri “sono emerse proposte molto interessanti”, “sulle quali i gruppi svolgeranno le loro valutazioni.
I punti di intervento sono molti, tra questi la prescrizione per la quale sono state proposte soluzioni alternative”. Per questo Perantoni si è detto “ottimista” sulla possibilità di trovare un accordo nella maggioranza.
“Le critiche dell’ala giustizialista alla ministra Cartabia – ha detto invece la presidente dei senatori di Forza Italia, Anna Maria Bernini – confermano che le linee generali della riforma illustrate ieri alla Camera vanno nella giusta direzione: quella di ricondurre la giustizia nell’alveo della Costituzione, sia per la ragionevole durata del processo, sia riaffermando il principio della presunzione di non colpevolezza. La necessaria velocizzazione dei processi, condizione basilare per ricevere i fondi europei, non può né deve limitare le garanzie degli imputati, e in questo senso è ineludibile superare l’abolizione della prescrizione, che è stata lo strappo più grave della politica a trazione giacobina”.