“Le ordinanze di Zingaretti, di fatto, sono politiche e non hanno dato alcuna soluzione ma hanno provato a scaricare i problemi sulla città”. È netto il giudizio dell’assessora ai Rifiuti e al risanamento ambientale di Roma, Katia Ziantoni, sull’operato della Regione Lazio in materia di rifiuti. Il tribunale amministrativo del Lazio ha accolto il ricorso di Roma Capitale bocciando l’ordinanza di Zingaretti che imponeva al Campidoglio di indicare il sito per la discarica all’interno del territorio cittadino.
Cosa significa questo verdetto per i romani?
“Significa che non verrà presa una decisione calata dall’alto e senza alcuna pianificazione. È bene chiarire che Roma Capitale non ha l’obbligo di individuare il sito ma, per legge, concorre alla sua individuazione. Un sito che, come abbiamo detto più volte, non può essere all’interno della città perché non vi sono aree idonee. Ci sono, semmai, aree di attenzione progettuale che sono particolari e richiederebbero alcune prescrizioni,. Le posso dire, però, che nei prossimi giorni Città Metropolitana definirà le aree bianche, un’attività che compete alle ex province le quali indicheranno le aree idonee per gli impianti”.
Intanto il candidato dem Roberto Gualtieri invita la Raggi a leggere la sentenza, affermando che il rilievo del Tar “è procedurale e non di merito”. In altre parole sostiene che i giudici danno ragione alla Pisana. È davvero così?
“No, affatto. Le eccezioni sollevate da Roma Capitale sono state tutte accolte, incluso l’eccesso di potere perché, scrive il Tar, l’ordinanza non è uno strumento idoneo alla pianificazione del ciclo integrato dei rifiuti. Questa non si fa a colpi di ordinanze ma con un piano industriale come quello adottato da Ama che abbiamo approvato e trasmesso alla Regione, con la mappatura delle aree idonee da parte di Città Metropolitana e con un piano regionale di rifiuti aggiornato e adeguato da parte della Regione Lazio”.
I problemi della Capitale in materia di rifiuti sono esplosi nel 2013 con la dimissione di Malagrotta, senza l’aggiornamento del piano rifiuti regionale, e sono proseguiti con le chiusure delle discariche di Colleferro e Roccasecca. C’è stata cattiva pianificazione da parte della Regione?
“Sicuramente. Vede il primo strumento di pianificazione è il piano regionale che è stato approvato l’anno scorso e con anni di ritardo visto che l’ultimo risaliva al 2012 anche se, a ben vedere, non è cambiato granché a livello di impiantistica. Sono stati confermati più o meno gli stessi impianti, puntando sul compound di Colleferro di cui però non si sa più nulla, e così il piano continua a considerare strutture che non sono nemmeno in attività. La realtà è che da quando c’è la giunta Raggi, è mancata una collaborazione seria e leale da parte della Pisana. Le ordinanze di Zingaretti sono politiche e non hanno dato alcuna soluzione ma hanno provato a scaricare i problemi sulla città. Ma Roma non è messa peggio di Latina, Frosinone e tutti gli altri comuni del Lazio”.
Intanto il Partito democratico continua a spingere per la realizzazione di una discarica mentre il Movimento 5 Stelle propone soluzioni alternative e più moderne. In che modo intendete affrontare il problema?
“Nel piano industriale di Ama, approvato dopo il risanamento dell’azienda e l’approvazione del piano regionale dei rifiuti, al suo interno prevede gli impianti di trattamento nel territorio di Roma Capitale sia per l’indifferenziato che per il differenziato. Ci sarà un nuovo impianto di trattamento biologico meccanico, due impianti di compostaggio autorizzate soltanto l’anno scorso dalla Regione e dopo due anni di istanze, e tante isole ecologiche. Noi riteniamo che dentro i confini della città non ci sono siti idonei per una discarica. Se il Pd o altri pensano il contrario, indichino dove e se ne assumano la responsabilità”.
Non deve essere un bel momento per Zingaretti. Prima si vuole candidare a sindaco ma viene snobbato dal suo stesso partito, ora vuole commissariare Roma sui rifiuti ma viene bocciato dal Tar. Si può parlare di una sconfitta politica su tutta la linea per Zingaretti?
“Assolutamente sì. È una sconfitta politica della Giunta Zingaretti che semplicemente ha continuato a creare problemi anziché collaborare come avevamo chiesto. Avremmo preferito evitare di finire in tribunale perché alla fine questi ritardi li pagano i cittadini, ma se questa è l’impostazione della Regione non possiamo che difenderci”.