Una busta paga che sa poco di equità. Senza sottovalutarne minimamente i meriti, ha sbalordito molti lo stipendio di Segio Marchionne. Il ceo di Fca (Fiat Chrysler Automobiles) ha percepito a titolo del 2014 un compenso pari a oltre 6,61 milioni di euro. Il compenso, emerso dalla relazione di bilancio del gruppo, prevede uno stipendio di base annuale pari a 2,5 milioni, ma a gonfiare la retribuzione sono stati gli incentivi per 4 milioni a cui si sommano “altri compensi” per 111.410 euro. Nel 2013 Marchionne aveva ricevuto come ceo del Lingotto 3,6 milioni e stock option da Chrysler per 200mila dollari.
E NON FINISCE QUI
Da Cnh Industrial, nel suo incarico di presidente, Marchionne ha inoltre percepito più di 2,52 milioni di dollari a titolo dell’anno scorso (2,1 milioni nel 2013). Quanto al presidente di Fca, John Elkann, ha ricevuto nel 2014 oltre 1,68 milioni di euro per questo incarico e 175mila dollari come membro del board di Cnh industrial. Premesso che nel privato ogniuno decide gli stipendi che vuole, questi compensi hanno una logica di equità? Marchionne, va detto subito, è riuscito in un autentico miracolo: aver resuscitato la Fiat. Giusto dunque che si porti a casa una retribuzione adeguata. Ci mancherebbe! Tra stipendi, premi e stock option arriviamo però a un fiume in piena di denaro. Un mare di quattrini cresciuto di anno in anno, a tal punto da far diventare il manager un azionista importante dell’ex Lingotto. C’è dunque un senso di equità sostenibile in una retribuzione così sontuosa? Marchionne lavorerà pure 18 ore al giorno tra jet privati e limousine, ma i suoi metalmeccanici che si alzano alle 4 per entrare in fabbrica e hanno i minuti contati per il caffè è coerente che prendano (quando non sono in cassa integrazione) oltre 600 volte meno del loro capo azienda? Domande che fanno diventare più simpatico Landini. E meno credibili certi spot in stile Fiat a favore del premier.
ANNO SUPER
Marchionne comunque può mostrare risultati straordinari. ”Il gruppo – ha scritto ieri agli azionisti – ha appena concluso un anno davvero epocale, che ha incluso l’acquisizione della quota restante di Chrysler, la nascita di Fiat Chrysler Automobiles (Fca), il settimo gruppo al mondo nell’auto, lo sbarco delle nostre azioni alla Borsa di New York, il ritorno sul mercato dei capitali Usa, vendite record sia di Jeep sia di Maserati e il ritorno di Alfa Romeo in Nordamerica dopo un’assenza di 20 anni”. Benissimo. Ma lo stipendio può essere illimitato?