Non c’è niente da fare. Gli euroburocrati non riescono a passare un solo giorno senza attaccare l’Italia. A suonare l carica, anzi forse sarebbe meglio dire a risuonare, ci ha ripensato ancora una volta il commissario agli Affari economici dell”Unione europea Pierre Moscovici intervenendo alla conferenza alla sede di Parigi dell’Ocse: “Come gli ungheresi anche gli italiani hanno optato per un governo decisamente euroscettico e xenofobo che, sulle questioni migratorie e di bilancio, sta cercando di sbarazzarsi degli obblighi europei”.
Attacchi continui e concentrici che puntano a screditare ancora la manovra varata dal Governo gialloverde. Senza nemmeno averla letta. Proprio perché da Bruxelles non viene data nessuna fiducia rispetto all’operato dell’esecutivo italiano. “L’ampliamento delle disparità sociali sul territorio europeo ha rafforzato il sentimento di sfiducia e persino di rifiuto degli europei nei confronti della nostra Unione”, si legge nel testo dell’intervento del commissario. “E’ con il loro voto che hanno espresso la loro insoddisfazione, elezione dopo elezione, preferendo partiti politici all’estrema destra dello spettro politico e apertamente ostili all’Unione europea”.
Durissimo l’affondo del commissario europeo che ha affondato ulteriormente il colpo: “Sto ovviamente pensando all’asse illiberale e nazionalista che si sta consolidando nell’Europa centrale sotto la guida del primo ministro ungherese Viktor Orban decisamente euroscettico e xenofobo. A causa degli errori commessi nella gestione della crisi greca – ha affermato Moscovici – dove i cittadini hanno avuto l’impressione che le decisioni venissero prese sopra la loro testa e senza alcun controllo democratico, si è diffusa l’idea che la tecnocrazia ha vinto sulla democrazia. Un argomento semplicistico che alimenta i discorsi degli euroscettici e nazionalisti d’Europa. I quali stanno guadagnando consensi con lo slogan riprendiamo il controllo, al centro anche della campagna per la Brexit. Orban o Salvini, pretendono di avere il monopolio della rappresentazione della volontà del popolo, una retorica viziata ma terribilmente efficace: i loro successi elettorali ne sono la prova”.
Un affondo arrivato anche inaspettato visto che, proprio oggi, sono arrivate dal Governo italiano rassicurazioni sui conti circa il rapporto deficit/pil che dovrebbe essere fissato al 2,4% soltanto per quest’anno, con aggiustamenti a partire dall’anno seguente. Sempre oggi anche il ministro degli Affari europei Paolo Savona ha lanciato segnali dialoganti all’Europa: “Non c’è nessuna possibilità di default del debito pubblico italiano – ha affermato Savona che ha precisato anche le sue posizioni euroscettiche mai nascoste in passatto – Non intendo intraprendere alcuna azione contro l’euro, anzi voglio rafforzarlo”.