Oggi l’Istituto Superiore di Sanità in un tweet ricorda l’importanza del ricambio d’aria negli ambienti per la prevenzione di Covid-19. Si tratta di una tematica importante soprattutto in ambienti chiusi frequentati da tante persone come le scuole o gli uffici. Qualche tempo fa sempre l’Iss aveva pubblicato un’analisi da cui si evinceva che, nei luoghi chiusi, la ventilazione è fondamentale per ridurre la trasmissione del coronavirus.
Ricambio d’aria: quanto è importante per la prevenzione di Covid-19 e a scuola
Spiegava all’epoca Gaetano Settimo del Dipartimento Ambiente e Salute: “Negli ambienti domestici abbiamo una scarsa attenzione ai ricambi dell’aria e questo può rappresentare un elemento di criticità per la diffusione delle particelle virali di Sars-Cov-2”. Gianni Rezza, il direttore della Prevenzione del Ministero della Salute, precisava: “Il ricambio dell’aria è molto importante: se c’è, diminuiscono le probabilità di diffusione dell’infezione da Sars-Cov-2. È assolutamente importante non fare ristagnare l’aria”. La spiegazione dell’importanza del ricambio d’aria è semplice: le droplets, le famose goccioline emesse da una persona infetta, hanno un diametro superiore a cento micron. Per la gravità, dopo che sono state emesse, cadono a terra.
Ma Sars-CoV-2, come tutti i virus respiratori, si trasmette anche con goccioline molto più piccole, con un diametro minore di cento micron (aerosol). Questo significa che non cadono a terra, ma restano sospese in aria esattamente come il fumo di sigaretta. Almeno per un’ora, dunque abbastanza a lungo per essere inalate anche se siamo distanti dall’infetto. A meno che il ricambio d’aria non “pulisca” tutto. In un documento pubblicato sul suo sito l’Iss riepiloga i consigli per gli ambienti chiusi. Al primo posto c’è proprio il ricambio d’aria. Ovvero bisogna:
- garantire un buon ricambio d’aria in tutti gli ambienti: casa, uffici, strutture sanitarie, farmacie, parafarmacie, banche, poste, supermercati, mezzi di trasporto;
- aprire regolarmente le finestre scegliendo quelle più distanti dalle strade trafficate;
- non aprire le finestre durante le ore di punta del traffico e non lasciarle aperte la notte;
- ottimizzare l’apertura in funzione delle attività svolte.
Sempre a proposito del ricambio d’aria negli ambienti l’Iss consiglia anche di pulire regolarmente le prese e le griglie di ventilazione dell’aria dei condizionatori con un panno inumidito con acqua e sapone oppure con alcol etilico 75%.
Il ricambio dell’aria nelle scuole e negli uffici
Negli uffici e nei luoghi pubblici invece gli impianti di ventilazione meccanica controllata (VMC) devono essere tenuti accesi e in buono stato di funzionamento. È necessario anche tenere sotto controllo i parametri microclimatici (temperatura, umidità relativa, CO2). Negli impianti di ventilazione meccanica controllata (VMC) bisogna eliminare totalmente il ricircolo dell’aria. E poi pulire regolarmente i filtri e acquisire informazioni sul tipo di pacco filtrante installato sull’impianto di condizionamento ed eventualmente sostituirlo con un pacco filtrante più efficiente.
Il problema dell’areazione degli edifici scolastici è stato posto più volte e da più parti. Secondo l’Anp “siamo alle libere interpretazioni”. “Tra Covid o freddo – evidenziava il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi Antonello Giannelli alcune settimane fa -, meglio il male minore, stare cioè in classe col cappotto”. A tal proposito è intervenuto il ministero dell’Istruzione con una Faq, fornendo indicazioni specifiche per il settore scolastico, tra cui sanificazione periodica delle suppellettili e degli arredi, uso della mascherina, costante areazione dei locali e igiene delle mani degli alunni e del personale nel corso della giornata di attività, e appunto la possibilità di portare i cappotti in classe.