“Le riaperture sono irreversibili, non dovremo più temere di dover chiudere. La campagna vaccinale avanza e guardiamo con ottimismo ai risultati ottenuti dai Paesi più avanti di noi, come Inghilterra e Israele”. È quanto ha detto a La Stampa il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, a proposito delle prossime riaperture fissate per il 26 aprile.
Il rischio delle riaperture, spiega Sileri, “è stato calcolato con buonsenso scientifico e la programmazione è basata sull’andamento dei numeri. Inghilterra e Israele si sono mosse con le nostre stesse tempistiche: perché non dovremmo vedere gli stessi risultati che loro hanno oggi?”.
Circa le preoccupazioni per la scuola, ha detto ancora il sottosegretario, questo “potrà determinare un aumento dei contagi, certo. Arriverà un momento in cui avremo molti più contagi tra i giovanissimi e nei soggetti sotto i 55 anni, semplicemente perché non sono ancora vaccinati. Ma se i nostri anziani sono già protetti, il rischio è minimo”.
Non si poteva allora allungare il coprifuoco oltre le 22? “I numeri attuali, seppur migliori, non sono ancora così buoni da abbattere tutte le restrizioni – dice Sileri – Portare l’R0 di molto sotto lo 0,8 permetterà di alleggerire alcune misure e allungare il coprifuoco fino a toglierlo del tutto, ma non corriamo troppo. L’incidenza di contagi è ancora alta. Dobbiamo scendere sotto i 5 casi ogni 10mila abitanti”.
“Le riaperture – aggiunge Sileri nell’intervista – erano previste per il 1 maggio, cambia poco anticiparle al 26 aprile. Non si può parlare di vittoria o di sconfitta di qualcuno. Serviranno attenzione e gradualità nell’allargare le maglie perché con aperture avventate, senza sufficienti controlli, rischiamo di fare passi indietro. Ma voglio ripeterlo: non torneremo più alle chiusure”.
“Non finiremo con il 100% degli over 80 immunizzati – ha detto Sileri parlando della campagna vaccinale -, ma una buona parte di questo milione mancante riceverà la sua dose entro fine mese, con una vaccinazione casa per casa per raggiungere gli anziani che hanno più difficoltà. Per gli over 70, invece, concluderemo il percorso nella prima metà di giugno, perché hanno ricevuto in gran parte AstraZeneca, che ha tempistiche più lunghe ma è abbastanza efficace già dalla prima dose. Le fasce più a rischio, quindi, saranno presto al sicuro dalle forme gravi di infezione”.