La Bce rialza ancora i tassi d’interesse: un aumento di un quarto di punto percentuale. Il tasso sui rifinanziamenti principali sale al 4%. quello sui depositi al 3,50% e sui prestiti marginali al 4,25%. L’obiettivo della Banca centrale europea resta quello di portare l’inflazione al target del 2%.
Nel comunicato la Bce spiega che l’inflazione, pur essendo in calo, si prevede che resterà “troppo alta per troppo tempo”. Oggi si è quindi deciso di aumentare di 25 punti base i tre tassi di interesse. Il dato atteso sull’inflazione sulla base delle proiezioni macroeconomiche di giugno è del 5,4% nel 2023 e del 3% nel 2024, con una discesa su valori accettabili per Francoforte (2,2%) solo nel 2025.
Cosa farà la Bce sui tassi
La stretta della Banca centrale non è, però, terminata. La presidente Christine Lagarde ha infatti detto che non è finita qua: “Abbiamo terminato il cammino? No, non siamo a destinazione”. Se non ci saranno cambiamenti radicali, la Bce continuerà “ad alzare i tassi alla prossima riunione, non stiamo pensando a una pausa”.
Quanto aumenteranno i mutui con la nuova stretta
Proviamo a vedere cosa cambia per chi ha un mutuo a tasso variabile con la nuova stretta della Bce. Una simulazione di Facile.it ipotizza un rincaro della rata che, per un mutuo medio, porterebbe a un aumento complessivo di 275 euro rispetto al gennaio del 2022: il 60% in più.
Le cose potrebbero andare anche peggio nei prossimi mesi, considerando che le aspettative del mercato sugli Euribor a 3 mesi fanno segnare un possibile picco a settembre del 2023. Se così fosse il tasso del mutuo medio arriverebbe quasi al 5,10%, con rate da circa 743 euro (e un aumento di 285 euro rispetto a quella iniziale).