Revelli: “Sistema francese più democratico del premierato”

Per Revelli il semi-presidenzialismo offre più garanzie del "pasticcio" confezionato da Giorgia Meloni. E invoca una nuova legge elettorale.

Revelli: “Sistema francese più democratico del premierato”

Professor Marco Revelli, in Francia vige il semi-presidenzialismo (e quindi il presidente ha molto potere), ma vige anche un sistema istituzionale – compreso la legge elettorale a doppio turno – che permette comunque un bilanciamento dei poteri, cosa non prevista, per esempio, dalla riforma del premierato di Giorgia Meloni…
Infatti il sistema francese è più democratico. Il semi-presidenzialismo prevede un possibile dualismo di potere, il bilanciamento di un Parlamento che costringerebbe il presidente alla coabitazione. Il premierato meloniano, invece, cancellerebbe questa dimensione e sarebbe una sorta di monarchia assoluta elettiva. Oltre a essere sgangherata e concepita da ignoranti istituzionali, la riforma del premierato non riuscirà a funzionare, però immetterebbe comunque nel nostro sistema politico e nella nostra architettura istituzionale un veleno fortissimo: cancellerebbe il ruolo del Parlamento!. Lo metterebbe in ostaggio di un premier che può vantare l’elezione diretta, quindi una legittimazione popolare, resa immodificabile per tutta la durata della legislatura. Sarebbe  impossibile cambiare il capo del governo per tutto il mandato, il che è una negazione del modello di democrazia rappresentativa parlamentare. È una riforma pesantemente antidemocratica e autoritaria.

Forse, più che di una riforma costituzionale, l’Italia avrebbe bisogno di una riforma della legge elettorale, no
Continuo a pensare che Enrico Letta abbia una responsabilità gigantesca: c’è stato un periodo in cui la sua maggioranza avrebbe potuto cambiare la legge elettorale. Era un dovere cambiare quella legge oscena che ha consegnato a un partito – che ha il 13% di consenso tra il corpo elettorale complessivo – una maggioranza parlamentare amplissima. È una legge demenziale che doveva essere modificata. Non è stata cambiata e, non avendola cambiata, obbligo sarebbe stato per chi voleva contrastare questa deriva di destra-destra, fare le alleanze necessarie. In primis l’alleanza con il Movimento 5 stelle, ch enon è stata fatta. È una responsabilità storica spaventosa, soprattutto per uno che ha insegnato scienze politiche!

Quale potrebbe essere la proposta della sinistra?
Che si torni a una legge elettorale proporzionale! È stato il sistema elettorale che avevano in mente i nostri padri costituenti, che di saggezza ne avevano una quantità incommensurabile rispetto alla pochezza di questi! Tanto più nei momenti di caos politico, il proporzionale è quello che restituisce al corpo elettorale la sua composizione vera, senza distorcere come fanno tutti i sistemi maggioritari o con premi di maggioranza. Se si vuole ricostruire un sistema politico, si deve partire dando rappresentanza e parola a tutte le sensibilità politiche presenti nel Paese.

Con sbarramento?
Sì, ma da definire nella sua dimensione (la Germania ha funzionato benissimo). Il punto è il rispetto della composizione del corpo elettorale che non deve essere distorta.