La ministra Casellati ha detto che la riforma del Premierato arriverà al cdm mentre quella leghista sull’Autonomia dovrà passare per l’Aula. Professore Marco Revelli, storico e politologo, è la rappresaglia di FdI contro la Lega per le critiche sulla gestione dei migranti?
“Premetto che non c’è nulla di normale in quello che sta facendo e ha fin qui fatto il governo Meloni. Entrambi i provvedimenti si basano su pessime idee e sono a rischio di legittimità costituzionalità. Il premierato metterebbe pesantemente in discussione l’architettura del nostro equilibrio istituzionale e l’autonomia differenziata confligge con numerosi articoli cardine della Costituzione. Non c’è nessuno dubbio che esiste una forte conflittualità interna a questa coalizione di governo e ritengo che sia vero che l’unica cosa che li tiene insieme è il potere. Certo hanno anche alcune affinità come il loro carattere vagamente reazionario e fascistoide, sia nei loro provvedimenti che nella mentalità, come per alcune forme di inumanità nei confronti della questione dei migranti dove fanno a gara a chi prende le decisioni più vergognose, arrivando a farsi i dispetti l’un l’altro. Siamo all’infantilismo da asilo. La verità è che in assenza di una forte opposizione, la conflittualità interna a questa orrenda maggioranza è destinata a perdurare perché sono in permanente campagna elettorale e vivono appesi ai sondaggi”.
Meloni prometteva il blocco navale e invece deve fare i conti con sbarchi in aumento. Invece la Lega chiede il ritorno ai decreti sicurezza. Che succede?
“Succede che la Lega è opposizione interna alla maggioranza e sta dando vita a una rincorsa a chi è più a destra con Fratelli d’Italia che, è bene ricordarlo, è quanto di più a destra ci sia stato nella nostra storia repubblicana. Questo la dice lunga di come questa partita si stia trascinando su terreni infetti. Dopodiché le proposte di entrambi sono solo sparate propagandistiche. Salvini oggi chiede l’intervento della marina mentre qualche mese fa si era infuriato perché c’era chi la invocava e questo, comportando l’intervento del ministro Crosetto, avrebbe finito per metterlo in ombra. Da parte sua Meloni insiste sul blocco navale che è tecnicamente infattibile, in quanto richiederebbe una flotta immensa, e sarebbe giuridicamente impossibile. Cosa ancora più assurda è che dice di voler coinvolgere l’Onu non capendo che sarebbe la prima a bocciare il provvedimento. Forse non ci rendiamo neanche conto di quale improvvisazione e di quanta superficialità ci sia dietro a questi spot”.
Sia la Flat tax che la riforma delle pensioni sono a rischio perché mancano i soldi. Come mai a saltare sono sempre le proposte della Lega?
“Perché la Lega è in sofferenza e basta guardare Pontida per capirne la debolezza. Pensi alla presenza non entusiasmante della Le Pen, ai mal di pancia registrati dai cronisti presenti e alla rinuncia di Castelli che non rinnova la tessera perché Salvini è meridionalista. Nel partito la coperta è corta e per accontentare qualcuno, si scontenta qualcun altro. E Fratelli d’Italia l’ha capito”.
Di recente le destre sono andate all’attacco del commissario Ue Paolo Gentiloni perché non farebbe gli interessi dell’Italia. Che ne pensa?
“Aver accusato Gentiloni di ‘non essersi messo la maglietta azzurra dell’Italia’ va contro il principio fondamentale di ogni commissario Ue che è chiamato a rappresentare l’intera comunità. Si tratta di una bestialità e tra l’altro farei notare che se fossi un altro Paese Ue, d’ora in poi non vorrei un altro commissario italiano. È qualcosa di sconcertante che dimostra la totale assenza di una cultura di governo”.
In vista delle elezioni europee, la Lega punta sull’alleanza con Le Pen e con la destra tedesca di Afd mentre Fi e FdI non ne vogliono sapere. Che ne pensa?
“Sono dilettanti allo sbaraglio. Penso a Fratelli d’Italia che assomigliano più a una setta che a un partito oppure alla Lega che per smarcarsi si unisce agli appestati d’Europa per via delle loro radici. A mio parere sono saltate tutte le coordinate generali del dibattito politico e non si preoccupano neanche di curare le apparenze. Litigano su tutto anche perché sanno che nessuno di loro metterà in crisi il governo perché sono innamorati del potere”.
Ma gli italiani per quanto tempo potranno sopportare questi teatrini?
“Gli italiani hanno già superato ogni soglia ipotizzabile oltre la quale togliere il consenso. In un elettorato normale il principio di fuga da una maggioranza di questo tipo dovrebbe essere scattato da molto tempo. Evidentemente il declino di questo Paese è già troppo avanzato e non so davvero dirle quando potrebbe scattare un meccanismo di auto conservazione anche perché, purtroppo, al momento non esiste un’alternativa credibile a queste destre”.