Firmato nella notte da Conte e pubblicato in Gazzetta ufficiale ieri, il Dpcm con le nuove misure per il contenimento della pandemia slitta di un giorno: sarà in vigore da domani fino al 3 dicembre, salvo proroghe. In tutto il territorio nazionale permane l’obbligo di indossare la mascherina quando si esce di casa sarà vietato uscire dalle 22 alle 5 del mattino seguente, a meno di emergenze o esigenze lavorative mentre le altre restrizioni sono differenziate per territorio, sulla base di 21 indicatori analizzati dal Cts. È il premier Giuseppe Conte, ieri in conferenza stampa, a spiegare la ratio della scelta: “Se introducessimo misure uniche nazionali produrremmo un duplice effetto negativo: non misure efficaci e finiremmo per indurre misure restrittive in aree dove non ce n’è bisogno”.
A stabilire in quale fascia di rischio si trovi ogni regione – gialla, arancione o rossa, con i conseguenti diversi livelli restrittivi – è il ministero della Salute, guidato da Roberto Speranza che, sempre sulla base della valutazione dei dati da parte del Cts, emette un apposita ordinanza dopo un consulto con i governatori di ciascuna regione. Nella fascia gialla a livello di rischio moderato, secondo quanto annunciato da Conte, fanno parte Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Molise, Marche, Provincia di Trento e Bolzano, Sardegna, Toscana, Umbria e Veneto. Qui si applicano le restrizioni generali di carattere nazionale: oltre ai già citati (mascherina e coprifuoco), chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi, ma rimangono aperti al loro interno i negozi alimentari, le farmacie, parafarmacie ed edicole.
Chiuse mostre, musei e sale bingo, confermata su tutto il territorio la capienza dei mezzi pubblici ridotta del 50%, mentre la scuola sarà in Dad dalle superiori. Restano consentiti gli spostamenti sia all’interno del proprio comune sia fuori, permesso anche raggiungere un’altra regione purché anch’essa classificata gialla. Consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all’aperto, anche nelle aree attrezzate e parchi pubblici, nel rispetto della distanza di sicurezza. Restano chiuse, invece, piscine e palestre. Nell’area arancione (Puglia e Sicilia), considerata a rischio alto, sono previste misure restrittive aggiuntive: divieto di entrare e uscire salvo dalla regione che per spostamenti motivati da “comprovate esigenze”di lavoro, salute e urgenza, consentiti gli spostamenti “strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza” ed è consentito anche il rientro al proprio domicilio o residenza, è vietato ogni spostamento in un comune diverso dse non per le solite “comprovate esigenze”.
Sospese le attività di bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, con l’autorizzazione di consegna a domicilio e asporto fino alle 22. Infine, nella fascia rossa (Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta), quella cosiddetta a “grave rischio”, sarà predisposto un lockdown soft (per due settimane in attesa di nuove disposizioni) con provvedimenti simili a quelli della scorsa primavera e che prevede anche il divieto di spostamento all’interno del proprio territorio. Confermato, dunque, l’impianto della bozza circolata nelle ultime ore: uniche due novità i parrucchieri che rimarranno aperti anche nelle zone rosse e possibilità di operare alle navi di crociera battenti bandiera italiana.
Nelle zone a massimo rischio che ricadono nello scenario 4, il più grave, e che sono state indicate col colore rosso sono vietati anche gli spostamenti “all’interno dei medesimi territori”, dunque a livello comunale e provinciale. Si potrà uscire di casa solo per “comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”, nonché per tutti quegli spostamenti “strettamente necessari” ad accompagnare i bambini a scuola (nelle zone rosse anche per i ragazzi della seconda e terza media sarà in vigore la didattica a distanza). Chiudono anche i ristoranti, bar, pub, gelaterie e pasticcerie ma si potrà proseguire con la consegna a domicilio e asporto fino alle ore 22; stop alle attività sportive. Restano invece aperte “industrie, artigianato, edilizia e servizi”.