Una storica dell’arte nominata al vertice di un organismo del ministero della cultura di Dario Franceschini per lavorare sul restauro dei libri. Un compito che spetterebbe, per decreto, a bibliotecari e archivisti. L’attribuzione dell’incarico, quindi, rischia di andare oltre quel che prevede la normativa in vigore. Per questo è stato contestato e definito addirittura “illegittimo” per la mancanza dei titoli richiesti alla nuova dirigente, Sandra Suatoni. Almeno è quanto sostiene la senatrice del gruppo Misto, Margherita Corrado, che ha deciso di portare la questione in Parlamento con un’interrogazione depositata a Palazzo Madama, nelle ultime ore, sottoscritta da vari colleghi, tra cui Elio Lannutti.
IL CURRICULUM. I parlamentari hanno avanzato una richiesta di chiarimento al ministro della Cultura Franceschini. Sotto esame è finito il passaggio di Sandra Suatoni al comando dell’Istituto centrale per la patologia degli archivi e del libro (Icpal), che si occupa principalmente di recupero e restauro di libri. L’incarico è stato attribuito da Mario Turetta, direttore generale dell’area “educazione ricerca e istituti culturali” del ministero (Mic), con la benedizione del segretario generale, Salvatore Nastasi, uomo di fiducia del ministro dem.
Perché tanto rumore intorno a una nomina in apparenza secondaria? Secondo Corrado il problema è che Suatoni non avrebbe i titoli necessari a ricoprire il ruolo. A supporto della sua tesi indica il decreto che, nel 2008, all’epoca di Sandro Bondi, ha fatto nascere l’istituto (che nel tempo ha assunto varie denominazioni). Un articolo del testo – il numero 4 – recita che l’organismo “è diretto da un dirigente archivista di Stato o bibliotecario che assume il titolo di direttore”. Nessuna deroga.
Il curriculum di Suatoni, pubblicato sul sito del Mic, è sicuramente di grande pregio con una serie di esperienze di livello sul piano della storia dell’arte, dimostrando di essere idonea come dirigente dal 2007. Ma non ha né il titolo di bibliotecaria, né quella di archivista. “Manca il titolo richiesto”, spiega Corrado a La Notizia.
“Non c’è giustificazione tecnica per la nomina – insiste la senatrice – e se cominciamo ad assumere questo comportamento non esiste più distinzione delle competenze”. Peraltro, come specifica l’interrogazione, “per l’eventuale variazione dell’organizzazione occorre un decreto del Ministro, ma non c’è stata variazione, finora, e il decreto del 2008 è ancora vigente”. E comunque sarebbe un intervento ad personam.
BUONI UFFICI. Oltre all’esperienza da storica dell’arte, quello che non manca alla nuova direttrice dell’Icpal sono i buoni rapporti con Nastasi. E quindi con Franceschini. Nel 2015, quando al ministero c’era già l’esponente del Pd, Suatoni è stata nominata a capo del museo nazionale degli strumenti musicali. In quel caso, però, c’erano tutti i requisiti richiesti, nulla da eccepire.
Dal 2019, è stata ancora più vicina a Nastasi nel ruolo di dirigente ispettore del servizio “Anticorruzione ispettivo”. Infine il balzo all’Icpal, che la senatrice contesta. “Per quale ragione il segretario generale, Salvatore Nastasi, vertice amministrativo del ministero, non si sia opposto ad una nomina che viola apertamente una norma regolamentare”, insiste Corrado nell’atto parlamentare, sottolineando che la vicenda “riporta d’attualità la problematica mai risolta, nei fatti, del mancato riconoscimento professionale degli archivisti e dei bibliotecari persino da parte del Ministero di riferimenti”.