Nel nuovo governo regionale di Francesco Rocca la sanità laziale non sembrerebbe essere una priorità nonostante il presidente abbia tenuto per sé la delega. La sua attenzione si è concentrata sulle nomine lasciando inascoltate le istanze dei cittadini e chiudendo, come primo atto del suo mandato, la pediatria di Alatri a Frosinone. Con l’effetto di aggravare le criticità strutturali.
La svolta promessa dal governatore Rocca nella Sanità laziale può attendere. Alla Pisana per ora la priorità è fare le nomine
“Di sicuro i primi giorni c’era un massiccio trasferimento di malati dal pronto soccorso a strutture convenzionate, ma con il passare del tempo mi pare che tutto stia tornando come prima, anzi con una criticità maggiore nell’approvvigionamento di farmaci e presidi sanitari”, commenta Arturo Gnesi specialista pneumologo e anestesista-rianimatore dell’Asl di Frosinone.
Eppure gli eletti del centrodestra quando erano all’opposizione ogni giorno elencavano una serie di criticità che pesavano sulla salute dei cittadini e che oggi sembrano scomparse. Ma che continuano ad essere una spina nel fianco per la popolazione laziale come nel caso della Asl Roma 5, che ha un bacino di utenza di 200mila persone e che non dispone di una risonanza magnetica né di un pronto soccorso pediatrico e dove l’attuale direttore generale resterà al suo posto.
O come nel caso dell’Asl Roma 6 dove non è stato nominato ancora il nuovo direttore generale ma si è subito provveduto, come ha scritto La Notizia, a sistemare l’ex direttore generale Cristiano Camponi in uno posto con uno stipendio più alto ma a minore impegno. Il nuovo dg che sarebbe secondo le nostre fonti in arrivo dalla Calabria è Francesco Marchitelli, attuale direttore amministrativo della Aou Materdomini di Catanzaro, che dovrebbe procedere ai nuovi bandi tra cui quello per il direttore sanitario dell’ospedale dei Castelli, dove sarebbero già arrivate due domande sempre da Catanzaro.
Aziende ospedaliere dove le liste di attesa sono ferme al 2021 ma la cui priorità è utilizzare i fondi del Pnrr che prevedono una spesa per la sanità nel Lazio di più di 673 milioni di euro per rinnovare, ampliare e costruire nuove strutture sanitarie ed investire sull’adeguamento dei sistemi informatici come nel caso dell’Asl Roma 3. Un’azienda nella quale la Corte dei conti (deliberazione 70/2021) ha evidenziato criticità sul piano informatico come pure alla Asl di Latina.
Ma non è tutto. All’Asl Roma 3 i giudici contabili hanno segnalato anche “l’inesistenza di un disegno globale di un sistema informatico ed una bassa integrazione dei sistemi operativi”. Un’azienda retta da Francesca Milito (anche se moltissimi ritengono che il vero direttore sia Francesca Merli autoritario direttore amministrativo e vicinissima all’ex assessore alla Sanità Alessio D’Amato fino a seguirne da vicino la sua “discesa in campo presso il teatro Brancaccio”) e che ricade sotto il territorio di Ostia dove i clan degli Spada e dei Fasciani sono una realtà che mette ancora paura nonostante gli importanti colpi inferti da magistratura e forze dell’ordine.
Sono fondi a rischio quindi quelli che serviranno per potenziare l’ospedale Grassi e riedificare la Casa di Comunità di Casalbernocchi e che prevedono l’aggiunta di centinaia di migliaia di euro per cablaggi e lavori per il potenziamento dei sistemi informatici. Anche alla Asl di Latina la prima mossa non è stata quella di mandare avanti il progetto del nuovo ospedale e del policlinico del Golfo che dovrebbe essere già nella fase esecutiva né tantomeno di riattivare le sale operatorie, ma si in procinto di a spostare il direttore generale Silvia Cavalli per lasciare libero il suo posto che potrebbe vedere un nuovo direttore indicato dal big del centrodestra pontino Claudio Fazzone.
Infine come aveva anticipato La Notizia Egisto Bianconi (finito agli arresti nell’inchiesta del “Caro estinto” e poi assolto) è stato nominato dg all’Asl di Viterbo e il Dg di Tor Vergata, mentre Quintavalle è il nuovo commissario dell’Asl Roma 1 pur mantenendo il suo ruolo al Pvt.