Equitalia non arriva al 2018. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha fatto una promessa. E il Movimento 5 Stelle ha colto la palla al balzo, depositando una nuova proposta di legge (pdl) per riformare la riscossione dei crediti. Il deputato del M5S, Carlo Sibilia, in conferenza stampa alla Camera, ha lanciato la sfida al Governo: “Possiamo votare domani mattina la norma. Il presidente del Consiglio ci dia la delega” invece di “farneticare via web”. Parole provocatorie, che hanno trovato il seguito di una promessa: “Dal 5 giugno nei Comuni in cui governeremo noi, Equitalia sarà abolita”. La polemica, del resto, non è nuova: i 5 Stelle hanno depositato già da tempo una pdl, a prima firma Azzurra Cancelleri, che fu subito bocciato dalla maggioranza. “In periodi elettorali Renzi si diletta nel lanciare slogan”, accusa la deputata pentastellata, Laura Castelli.
La proposta anti-Equitalia
Ma cosa prevede il testo depositato dai pentastellati? Prima di tutto c’è la sanzione irrogata alla società che invia le “cartelle pazze”. “Se Equitalia, o chi per essa, provoca dei disagi, è giusto che debba risarcire il cittadino, che nel frattempo ha dovuto affrontare delle spese per dimostrare di non dover pagare il credito richiesto”, spiega Sibilia. Un’altra riforma riguarda gli interessi: attualmente è del 5% sui tributo più la mora. Il Movimento 5 Stelle mette nero su bianco l’idea di passare al tasso dello 0,20%. “Ma soprattutto il calcolo degli interessi deve essere trasparente, pena la nullità della cartella”, ribadisce il deputato. Che si sofferma anche su un altro aspetto: la richiesta di rateizzazione non corrisponde all’automatico riconoscimento del debito. “Perché può essere uno strumento che il cittadino usa per comprendere se deve saldare la cartella o meno”, spiega ancora Sibilia.
Per il resto la proposta ricalca quella di Cancelleri, con l’Agenzia delle Entrate che sostituisce Equitalia, ma con un potere minore. E per gli 8mila dipendenti della società? Il testo dei 5 Stelle prevede un concorso pubblico per assegnare i posti di lavoro necessari alla fase operativa di riscossione, riservando il 50% delle assunzioni ai funzionari di Equitalia. Ma sul punto Sibilia ha tenuto a specificare: “Il nostro obiettivo non è quello di colpire chi lavora, ma evitare che i contribuenti siano vessati”. E su questo territorio, seppure in maniera cauta, arriva una disponibilità al confronto: al Pd e alle altre forze politiche presenti in Parlamento viene chiesta una risposta nel merito.