Salvini e Meloni non riescono a mettersi d’accordo nemmeno sui migranti, pensa te, e intanto il bestiario elettorale aggiunge una nuova densa puntata.
PIATTOLA CALENDA
Enrico Letta continua la sua campagna con una card rossa e nera in cui da una parte ci sono i presunti no vax e dall’altra scienza e vaccini. “Scegli”, scrive il segretario del Pd. Passano pochi minuti e irrompe Carlo Calenda (del sedicente terzo polo): “Enrico, questa è una campagna stupida. Noi siamo provax quanto voi. E così ad esempio Forza Italia e Conte. È arrogante pensare che tutto ciò che non è Pd sia il male”, scrive Calenda, ordinando a Letta di ritirare la campagna.
In sostanza Calenda si lamenta con Letta perché la campagna del Pd non tiene conto di lui. Incredibile. In più il leader di Azione dimentica che il suo compare Renzi venne affossato proprio dalla scienza quando proponeva di aprire fabbriche e scuole mentre i morti si raccoglievano con i camion. Fenomeno.
PARENTI SERPENTI
Il dibattito politico nel fine settimana è stato dominato dall’aumento dei prezzi dell’energia, tema cavalcato in particolare dal segretario della Lega Matteo Salvini che, dopo avvertito che in autunno famiglie e imprese rischia il razionamento, ha proposto un “armistizio” in campagna elettorale e ha parlato di uno scostamento, cioè un aumento del deficit già previsto, pari a 30 miliardi. Ma anche se Salvini dice di dare per scontato l’assenso degli alleati di Fratelli d’Italia, questa mattina arrivano i primi distinguo.
L’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti, probabile candidato di Fratelli d’Italia a ricoprire lo stesso ruolo nel prossimo governo, ha detto ieri mattina che uno scostamento di bilancio “sarebbe molto rischioso”. Salvini e Meloni ieri hanno litigato perfino sui migranti, cavalli di battaglia della coalizione. Per capire che aria tira basta ascoltare il cofondatore di Fratelli d’Italia Guido Crosetto che intervistato dal Corriere dice: “Non c’è diffidenza (tra gli alleati). C’è disappunto verso chi sta vincendo”. Un bel clima, non c’è che dire.
LA DEMOCRAZIA BY RENZI
Matteo Renzi: “Se avremo il 10% il prossimo presidente del consiglio sarà Draghi”. Certo, come no. Ce lo vediamo il restante 90% implorare Renzi e Calenda di scrivere un messaggio su WhatsApp a Draghi per chiedergli di tornare. Ma soprattutto non era Renzi a dire che il loro cosiddetto terzo polo (che se va bene sarà il quarto) avrebbe superato di gran lunga il 15%? Cos’è successo?
UNA PILLOLA A SILVIO
Ieri Silvio Berlusconi nella sua pillola quotidiana ha voluto “denunciare una situazione che è davvero incredibile ed è inaccettabile in quella che vuole essere una vera e compiuta democrazia. Parlo – spiega Berlusconi – del tasso di astensionismo, cioè del numero di italiani che dicono che non andranno a votare. È un tasso superiore al 40%, a cui bisogna aggiungere l’11% degli italiani indecisi”.
Dopo avere offeso gli astenuti Silvio intima: “Dovete andare a votare e, naturalmente, dovete votare per noi di Forza Italia, perché soltanto noi abbiamo sempre dimostrato di saper cambiare le cose che non funzionano”. Si pensava che a quel punto partissero le risate finte da sit-com e invece stava parlando sul serio.
LA QUERELA NON RUSSA
“Chi mi continua a dare dell’agente russo ne risponderà nei tribunali, io rispondo solo al popolo italiano”. Così Matteo Salvini, parlando a Messina ieri. L’altro ieri aveva promesso querela allo scrittore Saviano che giustamente sottolineava i suoi legami con la Russia. Ora dice che querela solo se “si continua”. Peccato, sarebbe stato bello un processo sui suoi legami con la Russia.
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